Il cenacolo del Pozzetto. Padova tra arte e cultura (1956-1960)

La breve stagione del Pozzetto a Padova (1956-1960) merita di essere ricordata perché costituì un serio tentativo di rompere una prassi di appiattimento conformistico e di dare vivacità culturale ad un ambiente da “muro di gomma”.

Storia Sotto Le Stelle – Giardini dell’Arena

Tre appuntamenti serali di lunedì sera per scoprire la storia della nostra città con tre ospiti d’eccezione.

Lunedì 7 settembre ore 21.00

Padova: Antichi e ricchi romani del NordEst con Galatea Vaglio

Lunedì 14 settembre ore 21.00

C’era una volta Urbs Picta con Giorgio Andrian

Lunedì 21 settembre ore 21.00

Il cenacolo del Pozzetto. Padova tra arte e cultura (1956-1960) con Maxi Sabbion

Creatività outsider: da dove nasce l’ispirazione?

Non si sa mai quando il pensiero creativo arriva, di sicuro una fonte che lo fa scaturire c’è e per ogni creativo ed è diversa l’ispirazione da cui nasce.
Da dove si attinge l’idea creativa? A volte la causa è una grande pace interiore e i pensieri fluiscono senza fatica, altre volte per molti è invece una valvola di sfogo per una rabbia provata, una delusione vissuta, il ricordo di un momento, di una persona, la voglia di esprimere insomma e di dire quello che ci fa stare bene in una determinata situazione.

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VEDOVA / SHIMAMOTO Informale da Occidente ad Oriente

VEDOVA / SHIMAMOTO
Informale da Occidente ad Oriente

30 agosto – 15 novembre 2020
Asolo (Tv), Museo Civico

Apertura al pubblico il 30 agosto 2020 per la mostra “Vedova / Shimamoto: Informale da Occidente ad Oriente”, l’omaggio alla grande rivoluzione della stagione Informale internazionale che la Città di Asolo (Tv) presenterà presso le sale del Museo Civico fino al 15 novembre 2020.

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Oceani blu, strategie che fanno la differenza. Sai vedere oltre?

Fare la differenza, distinguersi, andare oltre ed essere sempre un punto di riferimento, diversi da tutti, diversi da chi? Differenti forse dalla massa o dalle proposte di una comfort zone che appiattisce e rende tutti uguali senza nessun segno distintivo, senza l’eccellenza che contraddistingue un singolo fra tanti.
Globalizzazione e omologazione spesso sono termini che si fondono finendo in questo modo per perdere la propria identità. Come fare per essere davvero unici e differenti, o meglio, come non perdere la propria identità?

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La Storia Infinita. Turn around Look at what you see

Sei nato in Italia, un Paese alquanto strano, sei sostenuto quando non sei nessuno e quindi non rechi danno o fai del male, sei odiato, criticato, insultato quando invece poi sei riconosciuto e piaci alla maggior parte delle persone.
Sei nato in Italia, una nazione che trasforma da secoli le sue puttane in Santi e si fregia di avere più poeti, santi (appunto) e navigatori del mondo. L’Italia, paese del nonsense culturale, dove lo scrigno è aperto a tutti e dove l’arte, la musica e la letteratura hanno dato i natali agli artisti che hanno lasciato l’impronta in ogni angolo della Terra.
Sei nato in Italia, un posto che non investe nella ricerca, nello studio e non guarda affatto il suo territorio se non grazie ai volontari, alle persone che per amore e per follia si prendo la briga di conservare memorie storiche e preservare il futuro, gente di buon cuore che col tempo si è incattivita ed è diventata xenofoba, omofoba, razzista e corrucciata nei confronti della vita.

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Produco. Dunque sono? Artisti tra i social e il saper fare

Quantificare l’arte solo in base al mercato, ai costi e alla quantità di opere vendute non è certamente il metro di giudizio corretto per identificare un artista.
Jeff Koons con i suoi 90 miliardi di dollari per la scultura “Rabbit“, un coniglietto in acciaio inossidabile, è ora l’artista vivente, con relativa opera, più quotato del mondo!
Davvero si pensa che più costo e vendo più valgo? Più quoto più sono? Non esiste affermazione più assurda per essere definiti “artisti”!

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Tieni il tempo e tienilo per te

“Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano.
Preoccupati se tu non apprezzi te stesso.”
(Confucio)

Situazioni, storie, ricerche, vissuto personale… quante cose ancora si devono mettere in campo per parlare di arte? Un artista deve sempre svelare se stesso e le proprie emozioni o si accontenta di essere patina superficiale senza grattare lo spazio sottostante? Oltre ciò che si vede, oltre la tela dipinta, la scultura plasmata, la traccia di ciò che è stato e che ora è si ritrova nel visibile, nell’opera finita, ma oltre l’immagine c’è la storia di chi ha usato i colori, le forme e si è posto un solo obiettivo: creare.

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ARS – Artisti in rete solidale

Un virus, il COVID-19, una pandemia mondiale che azzera le distanze fisiche e allarga quelle virtuali, tutto rimesso in discussione: il senso del tempo, l’economia, la vita stessa.
Che cosa conta e che cosa risulta ora superfluo? La carenza del contatto fisico, la libertà di muoversi, le cose da vedere e da condividere, la paura degli altri, la voglia di fare qualcosa per chi si trova ora in un momento difficile ed è impotente di fronte alla malattia che toglie letteralmente il respiro ai nostri giorni. La quotidianità è cambiata, tutto si ridiscute e le emozioni si amplificano. Che cosa fare in un momento così difficile per l’uomo? Come sostenere e rendersi partecipi nell’aiuto? Certo, in primis restare a casa, seguire le regole imposte, essere consapevoli del notevole sacrificio richiesto fatto soprattutto per il rispetto della vita, propria e del prossimo.

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ETEREA – personale di Barbara Pigazzi

E’stata inaugurata sabato 8 febbraio 2020 alle ore 17.30 presso Palazzo Angeli a Padova la mostra fotografica “Eterea” dell’artista padovana Barbara Pigazzi.
Organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e curata da Enrica Feltracco con introduzione critica di Massimiliano Sabbion, la mostra è un percorso di una quarantina di opere fotografiche che raccontano e riflettono la personalità di Barbara Pigazzi in un viaggio tra le immagini e gli scatti in bianco e nero di corpi, paesaggi, orizzonti che si perdono nell’infinito a raccontare la sensibilità che appare per mezzo della fotografia.

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