Solid Air. David Begbie: l’immaterialità dell’essere

Pubblicato il 16 ottobre 2015

Testo critico in versione integrale in PDF

Mostra Solid Air. David Begbie, 16 ottobre 2015, Vecchiato Arte (Padova)

” Tu vedi un blocco, pensa all’immagine:
l’immagine è dentro basta soltanto spogliarla.
Io intendo scultura, quella che si fa per forza di levare: quella che si fa per via di porre, è simile alla pittura: basta, che venendo l’una e l’altra da una medesima intelligenza, cioè scultura e pittura, si può far fare loro una buona pace insieme, e lasciar tante dispute;perché vi va più tempo, che a far le figure.”
(Michelangelo Buonarroti)

continua a leggere

Vendesi!!! Un tanto al Kg. Un pezzo d’arte.

Pubblicato il 13 ottobre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Ci avete mai pensato? Perché non vendere l’arte un tanto al chilo? Si! Certo, una bella fetta di Antonio Canova, un pezzo di Colosseo, un Umberto Boccioni tagliato sottile sottile, sa, tanto per mantenere il profumo e la fragranza originale, oppure perché no? Perché non liquidare un’opera d’arte per intero per sanare i conti pubblici che fanno acqua da tutte le parti? Lo so lo so, è uno scherzo, una burla dai… come? No? Non è cosi? Davvero???

continua a leggere

Vedere coi sensi. Sordi alla visione, ciechi all’ascolto

Pubblicato il 9 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Quando ci si avvicina ad un’opera d’arte la prima cosa che si usa è il verbo “vedere”, gli occhi sono il primo strumento di lettura per decodificare quello che è proposto dall’artista.
Assaggiare visivamente un quadro, una scultura, un oggetto è la prima vera sensazione che è offerta nelle primarie e istintive emozioni.
Per l’arte contemporanea spesso la vista non è l’unico mezzo per comprendere appieno ciò che si vede. Udire non è sentire, vedere non è guardare, si richiede, infatti, uno sforzo maggiore per annoverare tra le esperienze sensoriali quello che è presentato ai sensi.

continua a leggere

Performance dello stupore: Perfect! Tutto è arte (in)compiuta

Pubblicato il 6 ottobre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Esistono canoni estetici per l’arte contemporanea? Esiste la possibilità che tutto quello che è presentato possa essere considerato arte? Quante volte ad una mostra ci si trova nell’imbarazzo totale nel chiedersi quale sia, ad esempio, l’estintore e quale l’opera d’arte? E che dire poi dei vuoti cosmici che corrispondono a stanze completamente sgombre? Sgombre da ogni pensiero e da ogni oggetto e ci si chiede “Beh? E cosa sono venuto a vedere?”, si, perché in fondo spesso una stanza libera da oggetti è comunque sempre una stanza da riempire.

continua a leggere

Genialità e fortuna: esistono i colpi di geni ma anche le botte di c…

Pubblicato il 29 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

La fortuna non c’entra quando ci si trova davanti ad un artista e al suo lavoro, o meglio non solo quella, non ci vuole solo la Dea bendata che deve far scaturire valanghe di parole a decantare le opere e la critica ma soprattutto coinvolgere-sconvolgere il pubblico.
Ci vuole bravura, spesso si dimentica questa parola: genialità e bravura che, se per i pochi artisti di fama mondiale, coincide con il riconoscimento globale e valanghe di premi, per altri sta a significare un percorso fatto di gavetta, di studio, di umilianti mostre presentate alle sagre di paese o in qualche buio luogo adibito a spazio espositivo, ma, ricordiamo, che anche gli Impressionisti cominciarono dal basso, anzi no, dall’alto, esponendo in un sottotetto nel 1874.

continua a leggere

Animali dai capelli rosa: bestie e bestialità da vernissage

Pubblicato il 25 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Non ho capito perché per andare ad un’inaugurazione d’arte bisogna per forza avere i capelli rosa…
Lo stupore di fronte all’originalità si perde davanti alla banalità, sono passati i tempi del Futurismo in cui per essere sovversivi e originali bastava girarsi le giacche e i panciotti e al massimo indossare poi sgargianti colori, ora sembra che lo stupire sia la prima vera formula di presentazione.

continua a leggere

Quando i discorsi sull’arte si trasformano in arte del discorso

Pubblicato il 22 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

In arte è difficile dire qualcosa che sia altrettanto buono del non dire niente
(Ludwig Wittgenstein)

Torsione, sensualità della materia e dinamismo rinviano alle scandalose sperimentazioni di Medardo Rosso sull’Informale, evidenti i richiami alla statuaria barocca e all’archivio della memoria in cui ritroviamo anche la riproduzione dell’Estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini“.
Bene, letto tutto? Questa riportata è una critica esposta all’ultima Biennale d’Arte di Venezia come dicitura di spiegazione vicino ad un’opera all’Arsenale nel Padiglione Italia, ovviamente non dirò di quale artista si tratta, né di quale opera in questione e neppure di quale critico ha lasciato ai posteri tale dicitura.

continua a leggere

Concettualismo: quando un re è nudo. Penso, dunque sono.

Pubblicato il 18 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Quando davanti ad un’opera d’arte (scultura, performance, video) non si capisce quello che si vede allora si dice che è un’opera concettuale.
È la proposta fatta dall’artista di turno che presenta un linguaggio non facile e non comprensibile alla prima visione. Un’arte che presuppone un codice da decodificare per capire, comprendere e “messaggiare” con lo spettatore, ognuno ci vede quello che vuole, ma il concetto iniziale detto e fatto dall’artista arriva sempre puntuale con la classica e scontata frase “l’artista voleva dire che…

continua a leggere

L’uomo comune che ne sa di arte? Molto! Davvero? Si!

Pubblicato il 16 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Nell’arte c’è una finezza che apprezzo: il lieto fine che ci consola dell’esistenza quotidiana
(Robert Musil)

Per mezzo dei nuovi social network (Instagram, Facebook, Youtube i più gettonati) e della diffusione istantanea di immagini e notizie in tempo reale, si intensificano sia le burle che le bufale su qualsiasi argomento dando vita a moderne “leggende metropolitane” dove è facile scorgere il senso di disagio o di spaccatura dei tempi.
Si passa dallo spauracchio dell’immigrato che violenta innocenti bambine ad animali esotici trovati in qualche sperduto tombino, fino ad arrivare a congiure politiche e meteorologiche composte da teorie sulle scie chimiche lasciate dagli aerei o allo scoppio di tornado e tempeste su comando per punire paesi e regioni.

continua a leggere

Umanità immigrata e culture contaminate: il potere mediatico dell’Arte

Pubblicato l’11 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Giornali, tv, social network, pagine intere e blog vari puntano l’attenzione su quello che avviene in questo periodo che va sotto il nome di immigrazione di profughi.
Il mondo intero ne è coinvolto, questa è il sistema “globale” di trasmissione di dati, di culture e di umanità a cui non si può rimanere indifferente e non farsi coinvolgere.
È passato un secolo dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale e il mondo sembra aver azzerato ancora una volta le distanze.

continua a leggere