Ricordarmi per 15 minuti. Il futuro ci si aspetta…

Pubblicato il 29 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Il futuro ipotizzato da Andy Warhol dove “ognuno sarà famoso per 15 minuti” sembra aver preso concretezza nel mondo contemporaneo con la diffusione di una rete globale che ha abbattuto muri e diversità.
Social network e tecnologia al servizio dell’uomo hanno fatto la loro parte e il futuro citato è ora diventato realtà: tutto a tutti e subito, poi? Poi la sicurezza si perde e ci si lascia cadere nell’immenso vuoto mediatico a favore di nuove funzionalità, app e nuovi immagini che si sovrappongono alle vecchie.

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Click! Si scatta. Selfie dai water dorati e amore nell’arte

Pubblicato il 26 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Un tema sul quale si ritorna sempre è l’importanza dei social network che influenzano il mondo dell’immaginario artistico contemporaneo. Quando una foto è postata in uno dei tanti social atti alla diffusione di emozioni, pensieri, realtà che ormai abbattono il concetto di privacy in quanto tutto è messo in un circuito globale che distrugge confini e situazioni con il rischio a volte di scadere nel ridicolo o nella visione oltre il buongusto: gente che si fotografa nei bagni o che indicano al mondo quali pietanze preferiscono e ingurgitano, quando mai il cibo è stato cosi fotografato e messo in un tam tam mediatico senza confini o quando il cesso è artisticamente appetibile?

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L’arte di Severino del Bono. Si dipinge e si ama “a occhi chiusi” per una vita “oltre lo sguardo”

Pubblicato il 22 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

La cultura figurativa nel mondo contemporaneo a volte sembra sparire a favore di un’arte astratta o concettuale, si arriva così a dare priorità alle emozioni ed espressioni che si trasferiscono su tela o supporti vari dimenticando l’adesione alla mimesi di un mondo reale per creare invece un circondario di immagini fatto di forme e colori apparentemente senza un supporto visivo concreto.
La pittura e l’arte figurativa nel mondo odierno hanno ancora necessità di esistere e di trovare posto con i nuovi mezzi espressivi in dotazione in un mondo globalizzato? Nell’era fatta di social network, app, chat e strumenti di divulgazioni in video e immagini istantanee ha un senso parlare di arte figurativa?

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Ogni tanto serve. Fermarsi per incontrarsi: nell’arte chi sei?

Pubblicato il 19 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Ogni tanto serve avere concentrazione e silenzio, sono forse i migliori compagni quando si visita un’esposizione d’arte, esclusi ovviamente i vernissage e le fiere dove il caos e il sicuramente-qualcuno-che-conosco-lo-trovo mandano in altri lidi i due attributi sopracitati.
Un momento di riflessione e di calma ogni tanto serve, anche nella scrittura e nelle cose da dire, senza citare continuamente artisti, opere, parole, movimenti e additare il dito su cosa piace e su cosa no.

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Metropolis: la città e le generazioni che cambiano l’arte

Pubblicato il 15 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Immagini collettive in una città che vive e pulsa di vissuto si susseguono davanti ai nostri occhi: l’autobus in ritardo, la folla che si accalca nei bar all’ora dell’aperitivo, ragazzi incollati sullo schermo di uno smartphone intenti a chattare e mandare sms, nuovi manifesti sui muri della città che fanno a gara con i graffiti che li popolano, rumori, odori, confusione che si mischia a suoni e colori, questa è la città.

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Incontri d’arte. Fuffa e complimenti

Pubblicato il 05 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Gli incontri con persone che pensano di essere un Dio in terra quando parli di arte e cultura sono molteplici, si sprecano gli sproloqui e l’aria attorno si riempie di quell’inconfondibile odore fatto di NIENTE, quel profumo formato da autentica FUFFA.
Eh si, ecco allora che le cose messe sul piatto di portata si condiscono con ovvietà, frasi fatte, ignoranza e punte egocentriche di malignità.

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L’arte o l’artista? Immagine e prodotto su chi “pesa” di più!

Pubblicato il 01 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

a Zaha Hadid,
costruttrice di sogni e architetture

L’attesa del piacere è essa stessa il piacere
(Gotthold Ephraim Lessing)

Nella partita tra chi salvare se l’arte o l’artista chi vince? Chi è più importante? L’artista che passa o l’arte che resta?
L’artista spesso viene supportato e con lui vengo spinte e avvalorate idee e situazioni, diventa protagonista non solo di opere ma di una serie di lavoro di comunicazione, marketing, apparizioni e comparsate che ne creano il mito, dove l’immagine medesima travalica poi la sua produzione a favore di un egocentrismo che diventa esso stesso prodotto d’arte.

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ST’ART. Partenza tra piacere e gusto, tra Arte e Amore

Pubblicato il 29 marzo 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Perché ci si circonda di cose belle? Perché, in base alla cultura e ai condizionamenti in cui si cresce, siamo attratti da forme e colori? Perché l’arte in sé ci dà piacere?
Quali meccanismi inducono la nostra sensibilità e il nostro cervello a circondarci di cose che stimolino il nostro piacere e la creatività, il gusto del bello?
Il percorso da affrontare non è facile ma le parole IMPOSSIBILE e FACILISSIMO non esistono: nulla è impossibile, niente è facilissimo, sia in arte che nella vita.

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