Enjoy the silence. Il silenzio è il rumore che l’arte vuole.

Pubblicato il 3 febbraio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

All I ever wanted
All I ever needed
Is here in my arms
Words are very unnecessary
They can only do harm
Enjoy the silence
(Enjoy the silence – Depeche Mode)

Dal silenzio nasce il verbo giusto.
Il silenzio, elemento raro da trovare nel mondo contemporaneo, si è ormai circondati da rumori naturali, sempre più rari, fino al caos quotidiano in cui ci si immerge nelle città, rumori continui, auto, tram, cellulari che suonano, notifiche di varie app installate, visioni coincidenti sempre più con il caotico movimento quotidiano che circonda l’uomo, dai suoni naturali a quelli artificiali é il trionfo del non silenzio.
A questo punto si può dure che il silenzio non esiste più.

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Si va alla Fiera d’arte. Immagine e cura del vissuto e del belvedere.

Pubblicato il 31 gennaio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

L’umanità che si riversa nelle fiere d’arte è tra la più eccentrica e colorata che si possa vedere in giro, in queste manifestazioni l’egocentrismo e la visibilità sono in buona parte le responsabili Muse nascoste che alimentano le più svariate personalità della fiera.
Penso spesso alle persone che si ritrovano a lavorare all’interno di stand e padiglioni che vedono passare costantemente artisti, critici, curatori, espositori, semplici curiosi e persone capitate per caso in mezzo a questo calderone: un insieme colorato e rumoroso che si appropinqua da una parte all’altra fino a che le luci non si spengono.

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Il meglio di sé… Arte di parte, costruire e creare

Pubblicato il 27 gennaio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

L’arte contemporanea spesso si trova al centro di polemiche e discussioni, vuoi per le tematiche, vuoi per l’uso di tecniche ed espedienti, vuoi per vere e proprie bufale perpetrate contro il pubblico, contro la benpensante società in un contesto che si fa partecipe di logica, soldi e visibilità.
L’arte non sempre esprime emozioni o pensieri, segue logiche commerciali e di mercato, l’arte rincorre artisti che arrivano e poi spariscono dimenticati a favore di altri personaggi creati ad hoc perché più redditizi e portati in pompa magna verso l’Olimpo della notorietà, ma che rimarrà di loro? Della loro arte? Delle loro opere? Forse assolutamente nulla…
Rivedere il passato che non ha lasciato traccia nel presente è come sfogliare una vecchia rivista di moda ritrovata in qualche angolo di un cassetto, piena di modelli e di personaggi spariti dalla ribalta con tagli di capelli ridicoli e sorpassati e di cui non è rimasta che la parvenza di una pallida interpretazione di se stessi.

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La paura di chi ha paura. Creazione ed arte tra panico e dubbi

Pubblicato il 24 gennaio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare
(Elbert Hubbard)

Io ho paura.
Si, ho paura. Sono terrorizzato davanti al foglio bianco quando devo scrivere, penso di non riuscire mai ad arrivare alla fine del compito che mi sono autoassegnato e di fallire, di andare fuori tema, di non riuscire davvero ad esprimere quello che penso e che sento.
Ho paura, paura dei giudizi, dei commenti, delle parole che non trovano la giusta pace e di non essere capito, spaventato dal mondo esterno a cui affido le parole, incapace di poter difendere quello che ho concepito e poi alla fine elaborato.

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Perché fai Arte? Cos’è’ l’Arte e la Cultura per te?

Pubblicato il 20 gennaio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

I social network sono la nuova frontiera della comunicazione, luoghi in cui si dà spazio ai pensieri, alle emozioni, in cui si postano foto, frasi, quotidianità che poi spesso sarà dimenticata per il prossimo post inserito.
I social network sono però una fonte inesauribile di creatività e di esternazione di un potere mediatica sempre più ampio e coinvolgente dove a tutti viene data, per fortuna o purtroppo, la possibilità di esprimersi e di commentare, dialogare o semplicemente di lasciare liberi i pensieri del momento.
Da becere e superflue affermazioni populiste si possono trovare vere e proprie geniali intuizioni sugli argomenti più vari, poi i commenti che ne seguono possono essere più o meno condivisibili ed espressi.

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Arte e cultura: l’inutile superfluo quotidiano

Pubblicato il 17 gennaio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Si ha paura della cultura, si teme l’arte, forse perché si disegnano scenari a dir poco apocalittici e preoccupanti? Si, la gente che produce con la forza delle emozioni e del pensiero è pericolosissima! Perché? Perché ci si abitua a pensare, ad essere curiosi e a parlare con propri simili in un mondo che ha molto di utopia e poco di realtà.
La concretezza e la praticità spesso spazzano via i sogni e la delicatezza con la quale ci si è approcciati; è davvero giusto considerare quello che si tocca solo come reale e quello che si realizza con la forza dei pensieri solo aria?
L’arte è il superfluo, la cultura è un qualcosa a cui si può rinunciare, vero? Dai! In questo momento di crisi ti metti a parlare di mostre e di quadri, di libri e di letture? Suvvia! Siamo realisti: non si vive con queste effimere sviolinate del “nulla”, l’uomo ha bisogno di pane non di cultura!

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Critici oggi. Per fare arte serve più l’artista o il critico?

Pubblicato il 13 gennaio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Si parla spesso di “critica d’arte”, di recensioni critiche, di un percorso storico e artistico che si intraprende quando si parla di un artista e del suo lavoro.
Ma che cos’è la critica d’arte? Nel corso del tempo, specie nel mondo contemporaneo, si è falsata spesso la sua formulazione, arrivando a non concepire la “critica d’arte” come un sistema che ha tuttavia affermato (e formato) l’opinione generale.
Discutere e valutare l’arte visiva è la base principale della disciplina critica per fare in modo di dare in maniera obiettiva una critica su base razionale per apprezzare e valutare lo stato dell’arte.
Il critico d’arte è spesso confuso come un semplice opinionista che discute del lavoro altrui, ma che in realtà supporta e conferma, con basi comparative e storiche, il lavoro di un artista.

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“L’arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri”. Vedere per guardare, il pensiero dell’arte nella creazione.

Pubblicato il 10 gennaio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

L’arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri
(Edgar Degas)

Un quadro, una scultura, qualsiasi opera d’arte che è esposta e messa davanti agli occhi dello spettatore è solo il risultato di una visione di come l’autore ha interpretato ciò che sente.
Ciò che sente? Non ciò che vede? No. Perché quando si compone un’opera d’arte non si vede con gli occhi, si parla attraverso uno spirito emozionale che traduce la visione in forme e colori.
Il risultato può avvicinarsi alla realtà, a volte la supera, altre invece la stravolge fino a non riconoscere il soggetto e si lascia guidare solo da quello che è stato fissato nel momento, nell’atto in cui si è passati dal pensiero alla creazione.

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“Felice di piacervi e non”. In ricordo di Franca Sozzani

Pubblicato il 29 dicembre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“La semplicità è più difficile da creare della stravaganza fine a se stessa”
(Franca Sozzani)

Felice di piacervi e non” era il titolo di uno dei blog di moda più famosi gestito da Franca Sozzani, morta il 22 dicembre 2016 a 66 anni.
Perché questo titolo? Perché come lei diceva “Non si può sempre piacere a tutti e soprattutto non si deve”, infatti, piacere a tutti è altamente impossibile e improbabile, ma diventa anche uno stimolo a capire perché non si piace e a fare di meglio, non tanto per ricevere il consenso da chi già ci segue e crede, ma come sfida per far cambiare opinione sul nostro operato, si, magari non serve a nulla e chissenefrega, ma la sfida è sempre lanciata e dietro l’angolo.

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Natale in Siria – performance di Marco Chiurato

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra
(Gianni Rodari)

Sembra così lontano il conflitto siriano, lontano perché vissuto comodamente a casa dalla poltrona del salotto di, davanti alla tv che fornisce immagini polverose sotto un sole cocente da cui spiccano urla, pianti e deflagrazioni di spari e bombe: è la guerra, fuori dai nostri schemi e dai nostri occhi, eppure così vicino, al di là del mare che separa il mondo occidentale da un popolo che ci invade ogni giorno con i suoi dolori e la sua presenza.

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