La chiesa di Dolo, costruita nel 1570, è dedicata a San Rocco e fu edificata negli anni in cui la peste ebbe la maggiore espansione nel territorio proprio in quegli anni.
Il santo cui è dedicata è il protettore dei malati infettivi, dei prigionieri e degli invalidi e da sempre riconosciuto nella cultura popolare come il santo tra i più amati e festeggiati dalla pietà popolare, forse perché più vicino alle sofferenze della gente comune bisognosa di conforto e di speranza nella guarigione dalle malattie.
Archivio tag street art
“Ci si domanda il perché di tante cose, ma guai a continuare:
si rischia di condannarsi all’infelicità.”
(Fahrenheit 451 – Ray Bradbury)
Si fa fatica a pensare ad un mondo in bianco e nero, nonostante la gamma dei grigi di mezzo che ne danno ricche sfumature sempre bianco e nero rimane, tornano alla memoria l’eleganza di certe immagini, la bellezza di vecchi album fotografici dei nonni in posa col vestito da festa intenti a guardare seri l’obiettivo, film del passato dall’audio costantemente ricco di fruscio di sottofondo e poi ancora vecchi documentari che filmano le due guerre mondiali, impensabile pensare al passato senza coinvolgere il bianco e nero.
Quindi il tempo che è trascorso e che non ritorna, la memoria, è in bianco e nero? Allora il presente è a colori?
“Non c’era tafano sul dorso d’un cavallo, pertugio di tarlo in una tavola,
buccia di fico spiaccicata sul marciapiede che Marcovaldo non notasse,
e non facesse oggetto di ragionamento,
scoprendo i mutamenti della stagione,
i desideri del suo animo,
e le miserie della sua esistenza.”
(Marcovaldo – Italo Calvino)
L’uomo riesce ancora a stupirsi? Il senso di meraviglia, di immersione totale nelle cose e la sensazione di riempimento degli occhi e del cuore è ancora attuale?
Spesso si passa indifferenti di fronte agli spettacoli offerti dalla natura, dalla gente che ci circonda, da un’opera d’arte vista dal vivo o come semplice immagine in un libro o in un social network, davanti agli occhi possono passare quotidianamente nuove emozioni e, noi, presi costantemente dalla frenesia della vita, non ce ne accorgiamo, molto spesso scivola tutto addosso e passa.
Attraverso la lezione ARTE E LINGUAGGI URBANI. La Street Art e l’influenza sul territorio contemporaneo, si parlerà di arte contemporanea partendo dagli ultimi trent’anni di storia.
Com’è cambiato il concetto di “opera d’arte”? Quali sono i nuovi artisti e gli spazi dove operano? Quali le nuove tecnologie e le nuove tecniche al servizio della creatività?
La città come spazio sulla quale praticare, gli street artist come nuove figure che arricchiscono con la propria identità i muri con segni, forme, colori gettando le basi di un “sentire” attuale il mondo contemporaneo sempre più senza frontiere, abbattuto dai social network e dalla voglia di comunicazione globale.
Dai graffiti alla street, dal video alle performance, dai social alla diffusione di nuovi linguaggi che si fondono tra arte, musica, video gli anni 2000 si sono aperti all’insegna di un sistema senza confini.
La lezione indagherà gli artisti di oggi che sono pronti a diventare gli storicizzati del domani: da Keith Haring, Toxic, Jean-Michel Basquiat passando per Banksy, Blu, Os Gemeos fino agli eredi del mondo Pop con Takashi Murakami, Terry Richardson e Marina Abramovic.
Un viaggio tra gli stili e l’arte che traghetta l’uomo verso nuove limiti e conquiste, verso nuovi linguaggi contemporanei.
11 maggio 2018
ore 19.00
Spazio Back UP (ex-Macello di Dolo, Venezia)
“Puoi impedire a un uomo di rubare, ma non di essere un ladro”
(Arthur Schnitzler)
“In questo mondo di ladri c’è ancora un gruppo di amici che non si arrendono mai”
(Antonello Venditti)
I furti d’arte sono visti spesso in sordina tra le pagine dei giornali e le news dei tg nazionali, ma sono all’ordine del giorno, non fanno notizia inseriti come sono tra un servizio ambientalista e un fatto di cronaca locale.
La cultura non ha abbastanza voce per farsi sentire e per gridare “al ladro! Al ladro!” quando viene depredata e violata passa spesso in secondo piano, ma rubare un’opera d’arte è sottrare all’uomo la possibilità di godere dell’immagine e della bellezza di un pensiero che viene levato alla vista e all’emozione personale.
“Un artista è una persona che produce cose di cui la gente non ha bisogno,
ma che lui,
per qualche ragione,
pensa sia buona idea dar loro”
(Andy Warhol)
Trent’anni dalla morte di Andy Warhol, tre decenni di storia e di arte che si sono susseguiti tra mutazioni sociali e cambiamenti epocali.
Ha ancora un significato parlare di “movimenti artistici” e di “arte”, di “artisti” in una società dove la parte del leone è assegnata alla visibilità mediatica più che alla competenza professionale?
Qual è il ruolo assunto oggi dall’arte contemporanea?
“L’uomo nella sua arroganza si crede un’opera grande, meritevole di una creazione divina.
Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.”
(Charles Darwin – L’origine dell’uomo)
L’evoluzione è un processo fatto di cambiamenti e di modificazioni che portano a una mutazione successiva morfologica e strutturale tra gli organismi viventi, per condurre questo sviluppo strutturale ciò di cui si necessita è il tempo.
Il tempo dunque è il responsabile dell’evoluzione, ma la costante trasformazione e adattamento delle specie viventi all’habitat porta spesso alla perdita di relazioni tra l’essere vivente e lo spazio in cui vive e si adatta.
Il cuore di (R)EVOLVE(R) si sviluppa attorno al processo evolutivo filtrato dall’osservazione contemporanea del mondo odierno: cosa succede se l’uomo, memore del suo passato, del suo lento scorrere del tempo, arriva pian piano a distruggere lo stesso ecosistema dal quale è stato generato? Come può ancora la natura silente accettare la distruzione dell’ambiente, delle specie e tacere di fronte all’evoluzione, o forse meglio dire “involuzione”, del pianeta Terra?
Pubblicato il 20 gennaio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it
I social network sono la nuova frontiera della comunicazione, luoghi in cui si dà spazio ai pensieri, alle emozioni, in cui si postano foto, frasi, quotidianità che poi spesso sarà dimenticata per il prossimo post inserito.
I social network sono però una fonte inesauribile di creatività e di esternazione di un potere mediatica sempre più ampio e coinvolgente dove a tutti viene data, per fortuna o purtroppo, la possibilità di esprimersi e di commentare, dialogare o semplicemente di lasciare liberi i pensieri del momento.
Da becere e superflue affermazioni populiste si possono trovare vere e proprie geniali intuizioni sugli argomenti più vari, poi i commenti che ne seguono possono essere più o meno condivisibili ed espressi.
Pubblicato il 29 dicembre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it
“La semplicità è più difficile da creare della stravaganza fine a se stessa”
(Franca Sozzani)
“Felice di piacervi e non” era il titolo di uno dei blog di moda più famosi gestito da Franca Sozzani, morta il 22 dicembre 2016 a 66 anni.
Perché questo titolo? Perché come lei diceva “Non si può sempre piacere a tutti e soprattutto non si deve”, infatti, piacere a tutti è altamente impossibile e improbabile, ma diventa anche uno stimolo a capire perché non si piace e a fare di meglio, non tanto per ricevere il consenso da chi già ci segue e crede, ma come sfida per far cambiare opinione sul nostro operato, si, magari non serve a nulla e chissenefrega, ma la sfida è sempre lanciata e dietro l’angolo.
Pubblicato il 06 dicembre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it
Perché gli Impressionisti hanno così tanto successo e appeal oggi a distanza di oltre un secolo? Come mai la rivoluzione perpetrata da questi giovani artisti nel lontano 1874 è così amata ed attuale nel mondo contemporaneo? Possibile che i coetanei di Claude Monet, Paul Cezanne, Edgar Degas, Berthe Morisot, Filippo de Nittis, Camille Pissarro, Auguste Renoir, Alfred Sisley non furono capaci di vedere la potenza tecnica ed emotiva di questo nuovo modo di far pittura?
No, nessuno si accorse di quello che stava decretando le basi del mondo contemporaneo dove si cominciava a guardare lo spazio aperto con la visione del carpe diem, cogli l’attimo.
Passati poi i decenni nuove generazioni si sono allontanate dal mondo impressionista per esplorare non solo ciò che si vede, ma ciò che si sente e si esprime attraverso le sensazioni e l’emotività, indagando ora il mondo dei sogni e del surreale, ora la concretezza e l’astrazione.