Archivio tag social network

Fake e bufale. Le freak, c’est chic!

Pubblicato il 16 dicembre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Nessuno mai mi ha ascoltato fino a quando non hanno saputo chi ero
(Banksy)

Commercializzare l’arte diventa un tema spinoso se lo si guarda solo dal punto di vista della parola diffusa per far pubblicità e dal business che tutto paga.
Ottimo sotto il profilo della visibilità, ma dal lato della credibilità? Quanto va a pesare una risonanza altisonante se gestita male senza nessuna competenza?
Specchietti per le allodole ce ne sono troppi in giro nel mondo dell’arte, per fortuna che oggi esistono anche altri strumenti, come i social network, immediati e senza filtri nel bene e nel male, capaci di sbugiardare il falso o la poca preparazione in campo.
Nessuno dei presenti lettori affiderebbe un proprio bene a non esperti del settore, in qualsiasi campo: un dentista non è un parrucchiere, così come un parrucchiere non è un macellaio, di conseguenza la logica ci porta a pensare che neppure un negozio di oggettistica sia una galleria, così come un decoratore di oggetti con il decoupage non sia da etichettare come un artista.
Curare una mostra, scrivere un testo critico, presentare la storia, allestire uno spazio espositivo, è un compito difficile e soprattutto un dovere, in primis, nei confronti del pubblico.

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Impressione ad arte. Da Monet a Banksy: cosa si coglie dell’attimo contemporaneo?

Pubblicato il 06 dicembre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Perché gli Impressionisti hanno così tanto successo e appeal oggi a distanza di oltre un secolo? Come mai la rivoluzione perpetrata da questi giovani artisti nel lontano 1874 è così amata ed attuale nel mondo contemporaneo? Possibile che i coetanei di Claude Monet, Paul Cezanne, Edgar Degas, Berthe Morisot, Filippo de Nittis, Camille Pissarro, Auguste Renoir, Alfred Sisley non furono capaci di vedere la potenza tecnica ed emotiva di questo nuovo modo di far pittura?
No, nessuno si accorse di quello che stava decretando le basi del mondo contemporaneo dove si cominciava a guardare lo spazio aperto con la visione del carpe diem, cogli l’attimo.
Passati poi i decenni nuove generazioni si sono allontanate dal mondo impressionista per esplorare non solo ciò che si vede, ma ciò che si sente e si esprime attraverso le sensazioni e l’emotività, indagando ora il mondo dei sogni e del surreale, ora la concretezza e l’astrazione.

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Pubblico. Dunque sono. L’apparenza che inganna…

Pubblicato il 19 novembre in http://vecchiatoart.blogspot.it

Per essere, bisogna apparire” recita un vecchio modo di dire, perché bisogna apparire? Perché bisogna sovraesporsi e mettersi in mostra? Conta davvero così tanto la visibilità?
Nel mondo contemporaneo invaso da social network e tecnologia tutto si fa più facile e le nuove pubblic relation arrivano attraverso scambi multimediali e virtuali che finiscono per far apparire più che essere.
Ogni giorno il primo pensiero diventa la “droga della visibilità”: cliccare con cuori o like i vari post dei social, controllare quante sono le visualizzazioni dell’ultima foto o frase preconfezionata, quanti “mi piace” sono stati messi, verificare cosa dicono, pubblicano, commentano e inseriscono gli altri… diventa un lavoro sociale capire e carpire il “segreto del successo” dell’apparire.

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Fai cultura? Fai arte? Tutti ti vogliono!…quando sei a terra, quando sei in cima.

Pubblicato l’11 novembre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

 “Se sognare un po’ è pericoloso, il rimedio non è sognare di meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo”
(Marcel Proust)

Strano posto il mondo dell’arte, strano davvero se si pensa ad un luogo fatto di persone dove creatività ed emozioni sono le padrone di case e i suoi ospiti artisti e creativi.
Ancora più strano se si pensa come in un Paese, che ha dato i natali a grandi geni della cultura, oggi si riesca a vivere di questo passato ma non a gettare nuove basi per un futuro e, piano piano, questo modo di pensare si stia sgretolando sotto i nostri occhi tra incuria e compravendita.
L’investimento culturale di cui si decanta il primato a livello mondiale in realtà non avviene, forse davvero non interessa a nessuno.
Chi nasce creativo muore sotto il peso di un affaticamento di rivalsa e di riconoscimento a livello personale prima e di pubblico poi. Quante volte alla domanda “che lavoro fai?” un creativo risponde, a seconda del suo indirizzo, “faccio lo scrittore, l’artista, il musicista, il ballerino…” e di rimando si sente rispondere “ah bello…ma di lavoro invece che fai?”?

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Arte pubblica. Tra scandali e degrado: confutate gente!

Pubblicato il 18 ottobre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it/

Da quando esistono i social network, la vox populi sembra essersi trasferita dalle parole allo schermo di un pc, di uno smartphone o di un tablet.
I punti di incontro reali sono sempre più rari nella società odierna, altri tempi in cui si pubblicizzava il “logorio della vita moderna” fatta nei bar, nelle piazze e altri punti di ritrovo, ora i social hanno sostituito le discussioni fatte davanti ad un bicchiere di vino e una partita a carte a favore invece di pensieri rarefatti in cui domina la libertà che si tramuta in parole che si digitano e si lasciano virtuali tra chat e commenti di like variegati.
Sembra ormai che il lamentio quotidiano e la critica su qualsivoglia argomento abbia preso il sopravvento al vero confronto, alla pura presa di posizione e all’opinione supportata da tesi e punti specifici.

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Apparire per essere. È tempo di fermarsi…

Pubblicato il 26 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it/2016

Pensa, credi, sogna e osa
(Walt Disney)

Ho bisogno di fermarmi”, è una frase che spesso si sente dire tra le persone, fa parte ormai della quotidianità che si è insediata nelle metropoli dettate dalla concitata corsa verso il tempo che comincia appena suona la sveglia e si ferma quando lo smartphone si scarica.
È richiesto di essere sempre attivi e sulla cresta dell’onda, in pole position nei social, sorridenti nei selfie, ricchi di glamour anche nelle cose più banali come quando si finisce a fotografare il cibo prima di mangiarlo, ritrarsi a mezzo busto dall’ombelico in giù stesi con i piedi all’aria lungo il bagnasciuga al mare o svettanti sulla cima di una montagna. Non ci si può fermare, non ci si deve fermare, è proibito farlo e “chi si ferma è perduto”, già, si perdono i like e gli obiettivi social che circondano la nostra esistenza.

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Il vento caldo dell’estate. Arte pubblica negli spazi aperti: Park Eun Sun a Firenze.

Pubblicato il 22 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”
(Pablo Picasso)

La stagione calda apre le porte delle gallerie, dei musei e fondazioni che, complice il sole e il bel tempo, le giornate più lunghe e la voglia di uscire, aprono i loro spazi e portano l’arte e gli artisti all’esterno.
Capita spesso di assistere ad inaugurazioni in aree aperte che mettono in mostra opere d’arte e artisti un po’ ovunque.
È forse un compito arduo uscire dagli spazi preposti per far si che l’arte diventi pubblica e si mostri a tutti, si crea una convivenza tra passato e presente nelle piazze, nei luoghi e negli edifici che pulsano storia e passato.

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Fantasilandia: quando la cultura fa paura. Che sarà del domani?

Pubblicato il 19 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“Troverai sollievo alle vane fantasie se compirai ogni atto della tua vita come se fosse l’ultimo”
(Marc’Aurelio)

Si può frenare la fantasia umana? Si può mettere un limite ai pensieri creativi? Si possono legare le emozioni visive che scaturiscono dalla mente di un artista?
No, non si può, anzi, non si deve frenare e limitare il pensiero e la creatività di un artista che sente il bisogno di continui stimoli e confronti per poter continuare a creare ed esprimere, così come lo spettatore ha lo stesso bisogno di godere appieno del prodotto artistico per regalarsi un momento di piacere visivo ed emozionale.
Non si accumula bellezza solo per il piacere di farlo ma soprattutto perché dà felicità e benessere interiore, una scarica di serotonina che fa ben al cuore e ai sensi.

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Insoddisfatti. Arte e artisti mai contenti. “La vita è piena di scelte difficili, non te l’hanno detto?”

Pubblicato il 12 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto,
e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo
(Aristotele)

Inventarsi e reinventarsi ogni giorno la vita costa fatica, costa impegno e una dose di coraggio che serve ad affrontare la quotidianità.
Il mondo cambia ogni giorno, gli avvenimenti capitano e si susseguono e un minuto può cambiare le cose e rendere tutto diverso dall’attimo prima.

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La barbara presa di opinione. Parole, parole, parole…

Pubblicato il 05 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Solitamente non si giudica un libro dalla copertina ma a quanto pare lo si fa molto più spesso di quanto si creda.
Da quando l’avvento dei social ha dato la libertà di esprimersi a chiunque si registri e acceda in qualsiasi network, ognuno si sente in dovere, quasi in obbligo di dire la sua e di dare un giudizio a seconda delle sue impressioni.
Viva la libertà e la democrazia, viva il potere d’espressione, viva gli argomenti vari sui quali sindacare e dibattere ma… attenzione, ogni parola scritta poi non risulta perduta ma rimane nel calderone che la rete web instaura, pronta ad essere replicata da altrettante voci fuori dal coro.
Si nota spesso come la capacità di lettura del singolo si fermi al solo titolo senza approfondire il testo scritto successivo, a volte colpa della lentezza dei vari server per aprire la schermata, altre invece la pigrizia, altre volta ancora la presunzione che fa dire “ma si dai so già di che cosa si parla!”.

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