Archivio tag Maurizio Cattelan

La realtà cosi bella da sembrare un quadro, vedi dunque sei?

Pubblicato l’11 ottobre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

È così bello da sembrare un quadro”, quante volte una frase simile si interpone nei discorsi e nei pensieri di fronte ad un meraviglioso spettacolo naturale che si desidererebbe fermare per sempre come immagine impressa nella mente?
Ma perché un’immagine che piace e provoca un’emozione si paragona ad un quadro?
Perché è l’unico mezzo di paragone per fissare una rappresentazione della realtà?
Perché la mimesi del reale si fissa e resta per sempre legata ad un filtro emozionale?
O più semplicemente, perché l’arte rimane il più antico mezzo di comunicazione visiva, anche oggi, quando si parla di comunicazione globale fatta sempre più in maniera mediatica e social?
È così bello da sembrare un quadro”, forse è davvero così, la divulgazione visiva è il punto di inizio di una discussione che trova difficile appagamento.
Quante parole si potrebbero spendere in merito su ciò che è finzione e ciò che è invece oggettività e concretezza?

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Apparire per essere. È tempo di fermarsi…

Pubblicato il 26 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it/2016

Pensa, credi, sogna e osa
(Walt Disney)

Ho bisogno di fermarmi”, è una frase che spesso si sente dire tra le persone, fa parte ormai della quotidianità che si è insediata nelle metropoli dettate dalla concitata corsa verso il tempo che comincia appena suona la sveglia e si ferma quando lo smartphone si scarica.
È richiesto di essere sempre attivi e sulla cresta dell’onda, in pole position nei social, sorridenti nei selfie, ricchi di glamour anche nelle cose più banali come quando si finisce a fotografare il cibo prima di mangiarlo, ritrarsi a mezzo busto dall’ombelico in giù stesi con i piedi all’aria lungo il bagnasciuga al mare o svettanti sulla cima di una montagna. Non ci si può fermare, non ci si deve fermare, è proibito farlo e “chi si ferma è perduto”, già, si perdono i like e gli obiettivi social che circondano la nostra esistenza.

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Scherzi e bufale nell’arte. L’ironia ci salverà o ci seppellirà?

Pubblicato il 31 maggio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“Quelli che sono seri in questioni ridicole saranno ridicoli in questioni serie.”
(Catone il Censore)

A Francesca Soloni,
per la segnalazione della burla americana,
per la sua costante presenza per la passione dell’arte
e perché curiosità e ironia non la abbandonino mai!

Notizia di qualche giorno fa apparsa nei vari social network e ripresa poi un po’ su tutte le pagine dei quotidiani: uno scherzo artistico!
Ogni tanto saltano fuori burloni che nel tempo (e con il buontempo!) si dedicano a vedere che effetto fa prendere in giro la gente nei vari musei, mostre ed esposizioni.
Ecco allora ripresa la beffa fatta da TJ Khayatan, un diciassettenne americano che, durante una visita al Moma di San Francisco, ha semplicemente appoggiato i suoi occhiali sul pavimento del museo e atteso le reazioni dei visitatori.

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Il piacere e il dolore. Sentimenti tra arte e vita

Pubblicato il 10.05.2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Che cos’è il piacere? Se lo si dovesse definire in maniera asettica e sterile la definizione proposta è la seguente: “Il piacere è un sentimento o una esperienza che corrisponde alla percezione di una condizione positiva, fisica ovvero biologica oppure psicologica, proveniente dall’organismo.
È un concetto presente universalmente nella filosofia, nella psicologia e nella psichiatria.
Nel corso della storia i filosofi ne hanno formulato definizioni e concezioni molto diverse.
È considerato l’esperienza di contenuto opposto al dolore. Sembra che però, rispetto al dolore, il piacere sia stato oggetto di studi scientifici in misura minore.”

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Click! Si scatta. Selfie dai water dorati e amore nell’arte

Pubblicato il 26 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Un tema sul quale si ritorna sempre è l’importanza dei social network che influenzano il mondo dell’immaginario artistico contemporaneo. Quando una foto è postata in uno dei tanti social atti alla diffusione di emozioni, pensieri, realtà che ormai abbattono il concetto di privacy in quanto tutto è messo in un circuito globale che distrugge confini e situazioni con il rischio a volte di scadere nel ridicolo o nella visione oltre il buongusto: gente che si fotografa nei bagni o che indicano al mondo quali pietanze preferiscono e ingurgitano, quando mai il cibo è stato cosi fotografato e messo in un tam tam mediatico senza confini o quando il cesso è artisticamente appetibile?

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Per ogni fine c’è un nuovo inizio. Imparare a guardare e vedere nell’arte e nella contemporaneità

Pubblicato il 5 gennaio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Ad Alice, la piccola stella di Federica e Simone

“Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua”
(Il Piccolo Principe, Antoine de Saint Exupéry)

Capita molto spesso di trovarsi davanti ad opere che all’apparenza sembrano una cosa ma in realtà ne raffigurano un’altra, sovente rappresentano un soggetto reale che piano piano scivola nel concettuale.
È l’importanza della dicotomia tra VEDERE e GUARDARE, due elementi completamente diversi quando ci si mette davanti ad un’opera d’arte.

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Paris mon amour. L’occidente si mostra: l’arte è storia, l’arte è il NO alla paura

“Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Ni le bien qu’on m’a fait
Ni le mal; tout ça m’est bien égal!”
(Non, je ne regrette rien – Edith Piaf)

A Silva, che ha condiviso la gioia di Paris prima della tempesta
Ad Alice, perché in lei c’è sempre un po’ di Paris, di arte e di buona follia

Novembre è passato, si fa più freddo il clima e si respira aria fresca mista a terrore e paura dopo gli attacchi a Parigi firmati Isis nel triste giorno datato venerdì 13, nonostante tutto si prosegue la vita e ora più che mai il mondo occidentale regala attenzione ad una differenza non tanto legata alla religione o alla cultura, quanto al modo di vedere il mondo in un’altra ottica.

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Corpo a corpo: ossessione ad “arte” per la perfezione

Pubblicato il 13 novembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.”
(Jim Rohn)

L’ossessione per il corpo perfetto sembra accompagnare i pensieri di questi ultimi decenni, mai è data cosi importanza al corpo umano.
Già dagli anni Settanta la fisicità, la carnalità e l’espressione del corpo sono linguaggi che si ripercorrono in tutti i settori dalla politica, con l’affermazione del corpo della donna e la sessualità liberata da schemi e concetti che avevano represso l’uomo, fino alla concezione artistica di un corpo che parla per mezzo di installazioni, performance, body art che trova il suo massimo accentuato.

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Non dire mai ad un artista quello che non diresti mai ad un idraulico

Pubblicato il 3 novembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it/2015

È  un guaio essere creativi, dover vivere del proprio lavoro e degli sforzi prodotti da idee e menti che facilitano o abbelliscono la vita quotidiana.
È un guaio ripetere le cose che sembrano ovvie ma in realtà tendono a non concepire gli sforzi prodotti per il risultato finale.
È un guaio nascere artisti, scrittori, creativi perché molto spesso la creatività non paga, né in celebrità né in moneta sonante.

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Performance dello stupore: Perfect! Tutto è arte (in)compiuta

Pubblicato il 6 ottobre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Esistono canoni estetici per l’arte contemporanea? Esiste la possibilità che tutto quello che è presentato possa essere considerato arte? Quante volte ad una mostra ci si trova nell’imbarazzo totale nel chiedersi quale sia, ad esempio, l’estintore e quale l’opera d’arte? E che dire poi dei vuoti cosmici che corrispondono a stanze completamente sgombre? Sgombre da ogni pensiero e da ogni oggetto e ci si chiede “Beh? E cosa sono venuto a vedere?”, si, perché in fondo spesso una stanza libera da oggetti è comunque sempre una stanza da riempire.

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