Archivio tag Marina Abramovic

Bud Spencer e la generazione anni Settanta. Più forte ragazzi! che…altrimenti ci arrabbiamo!

Pubblicato il 1 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Non c’è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo
(Bud Spencer)

Il 27 giugno 2016 è morto all’età di 86 anni Carlo Pedersoli, conosciuto in arte con il nome di Bud Spencer.
In questi giorni omaggi, scritti, tg e tv parlano di lui e si mettono in onda i suoi film: “Lo chiamavano Trinità” (1970); “…più forte ragazzi!” (1972); “altrimenti ci arrabbiamo!” (1974); “I due superpiedi quasi piatti” (1977); “Lo chiamavano Bulldozer” (1978); “Io sto con gli ippopotami” (1979); “Piedone d’Egitto” (1980); “Banana Joe” (1982); “Bomber” (1982)…
Quando muore un personaggio famoso si arriva sempre a sentire e a dire “con lui se ne va un pezzo di storia”, si, è vero, quando muore qualcuno se ne va sempre un pezzo di storia, poi se il personaggio è famoso se ne va un pezzo di ognuno di noi.

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J’aime aussi l’amour et la violence. “L’Amour Terrible” mostra di Tony Gallo

Dit moi qu’est que tu penses?
De ma vie,
De mon adolescense.
Dit moi qu’est que tu penses?
J’aime aussi l’amour et la violence
(L’amour et la violence – Sébastien Tellier)

Amour Terrible, tremendo e differente quando si accavalla nei pensieri e nelle scelte, dai sapori differenti. Amore e arte spesso coincidono e si fondono in un tutt’uno, perché? Perché si abbisogna di amare e di essere ricambiati e di costante cose belle che sanno e devono emozionare.
Uno dei soggetti preferiti dagli artisti é proprio l’amore, sentimento che muove le stelle ed é causa di guerre.

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Legami. Sangue e arte nell’arena della vita

Pubblicato il 03 maggio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

LEGAME
Ci sono dei legami a cui non puoi sfuggire, li puoi perdere, li puoi allontanare, ma loro sono lì che aspettano silenziosi, muti nella loro non presenza che non significa assenza.
E poi tornano magari acciaccati, un po’ indeboliti, ma uno sguardo, un gesto, una parola ti legano nuovamente, indissolubilmente a loro.
Fili invisibili si trasformano in corde robuste che di fronte al dolore si annodano sempre più,
con maggior vigore, forza, potenza fino ad annientare il male e a ritrovare un pezzetto di cielo azzurro”.
(Enrica Feltracco)

Quando si pensa allo scorrere della vita, alle cose che si sono fatte e si faranno, alle persone che lungo il cammino incontri e perdi nel corso del tempo, riaffiorano sempre una marea di ricordi e di pensieri.
A tutti prima o poi capita nella vita di affrontare dei momenti difficili e quando la partita volge al termine ci si accorge di quello che si è fatto e dato, qualcuno si annulla mentre qualcun altro si ferma per pensarti e darti sostegno.

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Click! Si scatta. Selfie dai water dorati e amore nell’arte

Pubblicato il 26 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Un tema sul quale si ritorna sempre è l’importanza dei social network che influenzano il mondo dell’immaginario artistico contemporaneo. Quando una foto è postata in uno dei tanti social atti alla diffusione di emozioni, pensieri, realtà che ormai abbattono il concetto di privacy in quanto tutto è messo in un circuito globale che distrugge confini e situazioni con il rischio a volte di scadere nel ridicolo o nella visione oltre il buongusto: gente che si fotografa nei bagni o che indicano al mondo quali pietanze preferiscono e ingurgitano, quando mai il cibo è stato cosi fotografato e messo in un tam tam mediatico senza confini o quando il cesso è artisticamente appetibile?

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Metropolis: la città e le generazioni che cambiano l’arte

Pubblicato il 15 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Immagini collettive in una città che vive e pulsa di vissuto si susseguono davanti ai nostri occhi: l’autobus in ritardo, la folla che si accalca nei bar all’ora dell’aperitivo, ragazzi incollati sullo schermo di uno smartphone intenti a chattare e mandare sms, nuovi manifesti sui muri della città che fanno a gara con i graffiti che li popolano, rumori, odori, confusione che si mischia a suoni e colori, questa è la città.

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Performance e nudo. Che dice il corpo quando è nudo?

Pubblicato il 05 marzo 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

C’è ancora spazio per l’arte contemporanea oggi? Quali significati si nascondo dietro alle provocazioni e alle performance? Ha senso oggi creare scandalo con nudi gratuiti o azioni che scadono nel volgare e nel ridicolo?
Ogni secolo è costellato da recuperi ed emozioni che si rimescolano a percezioni dette già nelle epoche passate, magari rivisitate e riviste, e si arriva ad un risultato che concepisce idee nate da una linea contemporanea che si perde nella proiezione di un ipotetico futuro prossimo.

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Amore totale, amore unico: “Io amo!”

Pubblicato il 12 febbraio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it/2016

Dedicato a chi sa amare, a chi ama, a chi amerà e a chi ha amato
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.”
(Divina Commedia, InfernoCanto V, Dante Alighieri)

Si parla spesso di questi tempi di “amore”, di persone che amano, di chi abbia il diritto (?) di volere bene e di dichiarare ad un’altra persona “Io ti amo, ti voglio bene”.

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Arte e cura del corpo: la bellezza nell’ultimo secolo

Pubblicato il 22/01/2016 http://vecchiatoart.blogspot.it

Com’è cambiato il concetto di bellezza nel corso dei secoli? Cosa si può definire piacevolmente estetico e cosa disturbante visivamente?
Solo nell’ultimo secolo l’idea di bellezza si è modificata in tanti punti di vista e nuovi canoni estetici si sono susseguiti nel corso dei decenni.
Il corpo è cambiato, il corpo si è trasformato ed è, oggi più che mai, il simbolo di una società in continua evoluzione.

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