Archivio tag Luca Beatrice

Arte pornograficamente proibita. L’oscenità del “già”.

 

Pubblicato il 28 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Volevo essere come quei popcorn
Che non scoppiano
Quando stanno sul fuoco
Ma io avevo sottovalutato la pericolosità
di un petardo inesploso
(La fortuna che abbiamo, Samuele Bersani)

Non esistono forme d’arte che, alle soglie di quasi un ventennio del 2000, non siano state sperimentate, dalla provocazione, all’abilità tecnica, al creare e cercare nuovi artisti.
Tutti hanno provato tutto, tutto si è visto, nessun tabù, la vita, la morte, le funzioni corporali, il coito, tutto è stato messo in scena nel calderone contemporaneo e sembrano lontani anni luce ormai le provocazione Futuriste, le Fontane duchampiane rovesciate, le scatolette di Merda d’Artista di Piero Manzoni

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L’arte di Beatrice Gallori. La forma cellulare di una materia in mutamento

Pubblicato il 14 giugno 2016 http://vecchiatoart.blogspot.it

“L’Anima è reale, la Materia è illusione”
(Fabio Marchesi)

Che rumore fa la gioia? Che suono ha la bellezza? Come si sente il tempo? Sembra quasi impossibile dare risposta e arrivare a creare un’immagine mentale per definire queste emozioni, eppure qualcuno lo azzarda e lo fa, ci tenta, ci prova e alla fine ci riesce.
È il caso di Beatrice Gallori al quale il termine di “artista” calza più che mai: non è una pittrice, non è una scultrice è, appunto, un’artista che si esprime per mezzo della pittura e per mezzo della scultura.
Le sue sono opere materiche, dense e cariche di pastosità, di colore e di forme che si rincorrono.

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L’arte di Severino del Bono. Si dipinge e si ama “a occhi chiusi” per una vita “oltre lo sguardo”

Pubblicato il 22 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

La cultura figurativa nel mondo contemporaneo a volte sembra sparire a favore di un’arte astratta o concettuale, si arriva così a dare priorità alle emozioni ed espressioni che si trasferiscono su tela o supporti vari dimenticando l’adesione alla mimesi di un mondo reale per creare invece un circondario di immagini fatto di forme e colori apparentemente senza un supporto visivo concreto.
La pittura e l’arte figurativa nel mondo odierno hanno ancora necessità di esistere e di trovare posto con i nuovi mezzi espressivi in dotazione in un mondo globalizzato? Nell’era fatta di social network, app, chat e strumenti di divulgazioni in video e immagini istantanee ha un senso parlare di arte figurativa?

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