Jean Michel Folon si trova a realizzare la campagna pubblicitaria della società Olivetti attorno al 1967, è il primo vero contatto con il mondo della pubblicità; prima di allora il suo accostamento con l’industria e la pubblicità si era solo limitato alle illustrazioni a partire dal 1960 per note testate quali Horizon, Esquire, The New Yorker, Time, Fortune, Atlantic Monthly.
Il risultato fu l’incontro prima di tutto con “un uomo straordinario, Giorgio Soavi. Aveva un ufficio all’Olivetti che sembrava la caverna di Alì Babà, piena di cose buffe, belle e assurde. Lavorava con artisti di tutto il mondo, per creare cose meravigliose, magari inutili, ma sempre in piena libertà. Non era direttamente pubblicità.”