Archivio tag David Hockney

Art & Pop. Un selfie per Andy Warhol. Trent’anni di notorietà dai “15 minuti” di fama, all’eredità contemporanea dei social network.

Un artista è una persona che produce cose di cui la gente non ha bisogno,
ma che lui,
per qualche ragione,
pensa sia buona idea dar loro
(Andy Warhol)

Trent’anni dalla morte di Andy Warhol, tre decenni di storia e di arte che si sono susseguiti tra mutazioni sociali e cambiamenti epocali.
Ha ancora un significato parlare di “movimenti artistici” e di “arte”, di “artisti” in una società dove la parte del leone è assegnata alla visibilità mediatica più che alla competenza professionale?
Qual è il ruolo assunto oggi dall’arte contemporanea?

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Paris mon amour. L’occidente si mostra: l’arte è storia, l’arte è il NO alla paura

“Non, rien de rien
Non, je ne regrette rien
Ni le bien qu’on m’a fait
Ni le mal; tout ça m’est bien égal!”
(Non, je ne regrette rien – Edith Piaf)

A Silva, che ha condiviso la gioia di Paris prima della tempesta
Ad Alice, perché in lei c’è sempre un po’ di Paris, di arte e di buona follia

Novembre è passato, si fa più freddo il clima e si respira aria fresca mista a terrore e paura dopo gli attacchi a Parigi firmati Isis nel triste giorno datato venerdì 13, nonostante tutto si prosegue la vita e ora più che mai il mondo occidentale regala attenzione ad una differenza non tanto legata alla religione o alla cultura, quanto al modo di vedere il mondo in un’altra ottica.

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Corpo a corpo: ossessione ad “arte” per la perfezione

Pubblicato il 13 novembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.”
(Jim Rohn)

L’ossessione per il corpo perfetto sembra accompagnare i pensieri di questi ultimi decenni, mai è data cosi importanza al corpo umano.
Già dagli anni Settanta la fisicità, la carnalità e l’espressione del corpo sono linguaggi che si ripercorrono in tutti i settori dalla politica, con l’affermazione del corpo della donna e la sessualità liberata da schemi e concetti che avevano represso l’uomo, fino alla concezione artistica di un corpo che parla per mezzo di installazioni, performance, body art che trova il suo massimo accentuato.

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