Archivio tag Claude Monet

“Oltre il mio sguardo” personale di Silvia Scuderi

Memore delle lezioni dei maestri del passato e della ricerca compiuta negli anni, Silvia Scuderi si presenta all’occhio dello spettatore come una “viaggiatrice visiva” che ha portato con sé l’esperienza di un presente fatto di memoria, di visioni oniriche, di immagini che rimandano alla natura attraverso vedute paesaggistiche e particolari naturali in una immersione totalizzante che fonde cielo e terra, il visibile e l’astratto.
Corsi d’acqua che si specchiano tra le fronde di una flora ribelle e prospera, rocce che sedimentano secoli e stratificazioni del tempo, paludi e canneti, spazi immensi contrapposti a sguardi che occupano tutta la tela mostrando, a volte, un particolare riconducibile ad una natura di più ampio respiro.

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Natura Naturae. La natura nella rappresentazione artistica tra dimensione onirica e spazio visivo

Natura!
Ne siamo circondati e avvolti – incapaci di uscirne, incapaci di penetrare più addentro in lei.
Non richiesta, e senza preavviso, essa ci afferra nel vortice della sua danza e ci trascina seco, finché, stanchi, non ci sciogliamo dalle sue braccia.
(Goethe)

Nella storia dell’arte si parla spesso di natura e la data del 1874, nascita dell’Impressionismo, prende il nome da un quadro di Claude MonetImpressione al levar del sole“, un paesaggio naturale appunto. La natura è presente nella ricerca artistica nel corso dei secoli e la scelta della ex Corte Benedettina di Correzzola è stata fondamentale, in questi luoghi, posti che pulsano di storia e vita con le terre bonificate e strappate al mare, si respira un legame speciale tra l’uomo e il paesaggio: l’ansa del fiume Bacchiglione, i campi attorno, un’oasi che ben testimonia un panorama naturale un viaggio nelle terre venete.

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L’arte altrui. Storie e compenetrazioni culturali tra curiosità e paura

Pubblicato il 19 maggio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Ogni persona, ogni essere umano pensante ha gusti e sapori differenti, è il bello della varietà delle cose e dei piaceri che conduce l’uomo verso nuove e spettacolari strade dove la capacità di scelta, il libero arbitro e l’apprezzamento cambia a seconda delle realtà dettate da mondi sociali, etnici, religiosi, politici differenti alle quali far riferimento.
La cultura sociale è la base primaria per discernere ciò che piace da ciò che non si ama, il valore soggettivo e oggettivo delle cose cambia quindi in base a diversi fattori, ma nessuna cultura si può definire migliore o peggiore di altre, solo differente.

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La procura di un piacere. Arte e felicità

Pubblicato il 02 maggio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Tutti gli esseri umani vogliono essere felici;
peraltro, per poter raggiungere una tale condizione,
bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità
(Jean-Jacques Rousseau)

Cos’è la felicità? Un morso ad una mela per spezzare la fame? Bere da un rubinetto di una fontana dell’acqua fresca? Guardare le nuvole dopo il temporale? Sentire le risate di un bambino? Leggere e concludere il finale di un libro? O come diceva Charlie BrownLa felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull’erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato”?
Qualunque sia il metro di giudizio per decretare la felicità l’importante resta “la procura di un piacere”, ciò che crea emozione è la responsabile primaria della nostra felicità.

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La fine non sta nella pioggia

Pubblicato il 26 aprile 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Alcuni dicono che la pioggia è senza scopo e altri dicono che è piena di ricordi e desideri”
(Tagor Manroo)

Si spera sempre di visitare una città con il sole, con una splendida giornata che permetta di vedere le vie, i monumenti e il paesaggio circostante per poterne godere appieno e continuare poi questo viaggio anche una volta rientrati per mezzo dei ricordi, delle foto e dei souvenir acquistati.
L’evento che fa da corollario alla visita della città poi diventa qualcosa che si aggiunge in più a ciò che si vede: una mostra d’arte, un’apertura straordinaria di un luogo, un festival, una rassegna artistica o cinematografica, tutto concerne alla bella giornata di svago che ci si é concessi.

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Selfie e autoritratti. L’evoluzione dell’apparire tra estetica e autostima

Pubblicato il 17 febbraio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Scattarsi i selfie oggi è diventato quasi un status symbol più che una moda, bisogna far vedere dove si è, con chi si è, tenendo sempre presente quale sia l’angolazione migliore per esaltare al meglio sia il luogo che l’autoscatto del proprio io: se non (auto)scatti non sei nessuno!
Eh sì, prima di essere chiamati comunemente “selfie”, termine derivato dalla lingua inglese, si parlava di autoritratto, autoscatto che, grazie alle moderne tecnologie (smartphone, tablet o webcam), ha preso sempre più piede puntando l’obiettivo verso di sé, condividendo poi il tutto nei vari social network.

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Impressione ad arte. Da Monet a Banksy: cosa si coglie dell’attimo contemporaneo?

Pubblicato il 06 dicembre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Perché gli Impressionisti hanno così tanto successo e appeal oggi a distanza di oltre un secolo? Come mai la rivoluzione perpetrata da questi giovani artisti nel lontano 1874 è così amata ed attuale nel mondo contemporaneo? Possibile che i coetanei di Claude Monet, Paul Cezanne, Edgar Degas, Berthe Morisot, Filippo de Nittis, Camille Pissarro, Auguste Renoir, Alfred Sisley non furono capaci di vedere la potenza tecnica ed emotiva di questo nuovo modo di far pittura?
No, nessuno si accorse di quello che stava decretando le basi del mondo contemporaneo dove si cominciava a guardare lo spazio aperto con la visione del carpe diem, cogli l’attimo.
Passati poi i decenni nuove generazioni si sono allontanate dal mondo impressionista per esplorare non solo ciò che si vede, ma ciò che si sente e si esprime attraverso le sensazioni e l’emotività, indagando ora il mondo dei sogni e del surreale, ora la concretezza e l’astrazione.

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A chi vuoi più bene? Alla mamma o al papà? Indagine sul mondo astratto e figurativo.

Pubblicato il 14 ottobre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Vuoi più bene alla mamma o al papà?”, è la classica domanda che ci si sente rivolgere quando si è bambini, specie quando la zia di turno ci interroga sventolando davanti un sacchetto di caramelle e che, consapevolmente e indipendentemente dalla risposta che si darà, diventerà nostra proprietà.
Il rischio? Rispondere in maniera errata con il pericolo di provocare danni emotivi nei rispetti genitori, solo allora si intuisce cosa sia la diplomazia e si esce con un bel “A tutti e due!”, per evitare di provocare un dolore materno (o paterno) che metta in discussione il buon operato del sistema genitoriale.
Sono scelte che non si possono condurre e fare, si predilige sempre quello che più ci aggrada e si avvicina alle corde emotive del momento, vogliamo più bene una volta alla mamma, una volta al papà, spesso a tutti e due!

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Il piacere e il dolore. Sentimenti tra arte e vita

Pubblicato il 10.05.2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Che cos’è il piacere? Se lo si dovesse definire in maniera asettica e sterile la definizione proposta è la seguente: “Il piacere è un sentimento o una esperienza che corrisponde alla percezione di una condizione positiva, fisica ovvero biologica oppure psicologica, proveniente dall’organismo.
È un concetto presente universalmente nella filosofia, nella psicologia e nella psichiatria.
Nel corso della storia i filosofi ne hanno formulato definizioni e concezioni molto diverse.
È considerato l’esperienza di contenuto opposto al dolore. Sembra che però, rispetto al dolore, il piacere sia stato oggetto di studi scientifici in misura minore.”

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