Archivio tag Biennale d’Arte di Venezia

Real-Astr-ART. Dibattito (MAI SOPITO) tra arte figurativa e arte astratta

Pubblicato il 11 marzo 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Con troppa facilità si arriva a decretare l’arte come arte figurativa e arte astratta di fronte ad opere che sono di dubbia interpretazione.
Quando non trovano assonanze con il metro di paragone della realtà allora si definisce “astratta” quell’arte che non si sa riconoscere e un quadro appare sotto la dicitura di “astratto” quando non è riconducibile a forme desunte dalla realtà.
Sbagliato! Non esiste l’arte astratta, tutto parte da una forma reale e concreta e solo perché non si è capaci di ricondurla ad una forma reale allora la si circoscrive, appunto, come astratta, cioè incompressibile.

continua a leggere

2016: Odissea per e nello spazio. I luoghi per l’arte contemporanea.

Pubblicato il 5 marzo 2016 in  http://vecchiatoart.blogspot.it

Quante volte sarà capitato di andare a visitare una mostra, una galleria o un museo e di trovare gli spazi in cui ci si ritrova a definirli “poco adeguati”? O sono troppo dispersivi o al contrario troppo angusti.
Riduttivo, è il termine che si usa per definire le stanze affollate e ammassate di persone che tendono i colli verso l’alto per poter scorgere quel-quadro-tanto-famoso per cui tutti sono in coda; riduttivi, sono i corridoi stretti con comitive da superare.

continua a leggere

Vedere coi sensi. Sordi alla visione, ciechi all’ascolto

Pubblicato il 9 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Quando ci si avvicina ad un’opera d’arte la prima cosa che si usa è il verbo “vedere”, gli occhi sono il primo strumento di lettura per decodificare quello che è proposto dall’artista.
Assaggiare visivamente un quadro, una scultura, un oggetto è la prima vera sensazione che è offerta nelle primarie e istintive emozioni.
Per l’arte contemporanea spesso la vista non è l’unico mezzo per comprendere appieno ciò che si vede. Udire non è sentire, vedere non è guardare, si richiede, infatti, uno sforzo maggiore per annoverare tra le esperienze sensoriali quello che è presentato ai sensi.

continua a leggere

Quando i discorsi sull’arte si trasformano in arte del discorso

Pubblicato il 22 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

In arte è difficile dire qualcosa che sia altrettanto buono del non dire niente
(Ludwig Wittgenstein)

Torsione, sensualità della materia e dinamismo rinviano alle scandalose sperimentazioni di Medardo Rosso sull’Informale, evidenti i richiami alla statuaria barocca e all’archivio della memoria in cui ritroviamo anche la riproduzione dell’Estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini“.
Bene, letto tutto? Questa riportata è una critica esposta all’ultima Biennale d’Arte di Venezia come dicitura di spiegazione vicino ad un’opera all’Arsenale nel Padiglione Italia, ovviamente non dirò di quale artista si tratta, né di quale opera in questione e neppure di quale critico ha lasciato ai posteri tale dicitura.

continua a leggere

“Dopo di noi, il diluvio”. Che ne sarà dell’Arte Contemporanea?

Pubblicato l’8 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Mi interessa molto il futuro: è lì che passerò il resto della mia vita
(Anonimo)

Rifugiarsi nel passato significa avere paura del presente e non guardare al futuro, cullarsi nelle sicurezze di quello che è stato, per comodità e per codardia.
Che piaccia o no siamo qui, nel presente, viviamo l’attualità e creiamo le basi per l’avvenire, egoisticamente pensiamo che quel domani sia solo per noi, solo nostro, ma nel domani forse noi non ci siamo: si preparano i terreni per chi verrà.

continua a leggere

Aspetti dell’attività pittorica e incisoria di Giovanni Barbisan

Pubblicato il 11 dicembre 2009
in “Quaderni della Donazione Eugenio da Venezia” – Fondazione Querini Stampalia, Venezia
pp. 123-135

Testo integrale in versione PDF

Giovanni Barbisan è conosciuto principalmente per la sua opera di incisore e fine esecutore tecnico, poco si conosce della sua produzione pittorica di cui ci si è accorti solo dopo la morte avvenuta nel 1988 con la conseguente rivalutazione della sua pittura.
Quale aspetto avvantaggiare quindi alla luce della riscoperta pittorica dell’artista? Il volto del pittore o il volto dell’incisore? Nel percorso proposto in questo contesto si analizzeranno aspetti dell’attività pittorica di inizio carriera, fatta soprattutto di rimandi e citazioni, con un confronto sull’opera incisoria tra aspetti pittorici e abilità tecnica.

continua a leggere