Archivio tag Barbara Kruger

Il valore di un’opera d’arte. Patata e tartufo: compro dunque sono.

Pubblicato il 19 dicembre 20105 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Un oggetto, quando lo si compra, è acquistato per un valore imposto dal mercato, dai costi di produzione, dalla diffusione, rincarato da chi lo distribuisce e corredato dalle tasse con cui è venduto.
Un oggetto, quando lo si compra, diventa di proprietà quando dal venditore passa poi all’acquirente, entra quindi nella quotidianità e nella casa di chi lo ha comprato, viene usato, mostrato ed esibito.
Un oggetto, quando lo si compra, lo si acquista per vari motivi: per uso personale, per esigenza e necessità o semplicemente per sfizio e gusto e piacere per comprare.

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Il supermercato dell’arte, un tanto al kilo: che faccio lascio?

Pubblicato il 16 giugno 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it/

Il consumo non deve essere più considerato, come avveniva per le generazioni precedenti, esclusivamente come soddisfazione di un bisogno, ma anche, e oggi soprattutto, come mezzo di produzione.
Là infatti dove la produzione non tollera interruzioni, le merci “hanno bisogno” di essere consumate, e se il bisogno non è spontaneo, se di queste merci non si sente il bisogno, occorrerà che questo bisogno sia “prodotto
(Umberto Galimberti)

Il consumismo, è un tipico fenomeno di base economica e sociale delle società industrializzate, dove la massa consuma beni attraverso l’acquisto indiscriminato, spinti a volte dalla moda e dalla pubblicità, fenomeni che si legano ad un’idea di bisogno, perlopiù fittizio, solo per allargare quello strano effetto di felicità personale per mezzo dell’acquisto, possesso esclusivo e consumo di beni materiali, ebbene si, al grido di: IO LO VOGLIO!

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L’altra metà dell’arte. Da muse ad artiste: donne in testa (o in festa)

Pubblicato l’8 marzo 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Pensando alla storia dell’arte la figura del pittore o scultore intento a realizzare un’opera si lega alla memoria di un artista maschio, ma quante sono le donne nell’arte? Quali sono?
Presenze che ritornano nelle opere come soggetti o modelle, mogli o amanti, compagne o ispiratrici come Gala per Salvador Dalì o le tanto amate donne picassiane ma dove sono le donne artiste?
Nel passato non sono mai esistite botteghe che hanno permesso lo sviluppo artistico della donna che fu sempre relegata ad arti minori quali tessitura, miniatura e ricamo.
In questo breve spazio a disposizione vogliamo ricordare i nomi delle donne che hanno fatto la storia dell’arte, mettendosi dall’atra parte della cattedra, non come muse ma come fautrici dell’arte stessa.

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