Un cacciatore di aquiloni oltre il colore

Pubblicato mercoledì 23 marzo 2011 su http://www.exibart.com/

Sotto la direzione artistica di Fioretto Arte in collaborazione con la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea al Montirone, nasce la mostra Jorrit Tornquist. Oltre il colore, da un riadattamento ad ambiente espositivo di un vecchio edificio per le cure termali ad Abano Terme.
In questo spazio si immergono gli occhi della ricerca coloristica di Jorrit Tornquist (Graaz, 1938) in una esposizione che raccoglie i suoi lavori dal 1965 al 2010: “…me ne vado in giro per il mondo alla ricerca di sensazioni. Si trovano ovunque in acqua, in terra, in cielo, quando i soli vengono e vanno, quando le lune appaiono e scompaiono, quando le nubi vagano. Ma gli arcobaleni risvegliano sempre in me istinti di caccia, allora devo agire.”

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Amateurs. Proposal on rough definition, with four examples: Damiano Nava, Antonio Guiotto, Kensuke Koike, Laurina Paperina

Pubblicato il 18-22 marzo 2011 in Exibart onpaper – Marzo 2011 e in www.exibart.com

Ultima mostra per la galleria Perugi Artecontemporanea, chiude a Padova un centro focale per l’arte contemporanea, punto essenziale per le nuove generazioni cresciute ad MTV, facebook, youtube ed internet. La galleria Perugi continuerà il suo percorso nella nuova sede nel comune di Mulazzo in Toscana, Piazza Dante n. 4, a partire da Settembre 2011. La sfida contemporanea basata sulla freschezza della contemporaneità dei giovani artisti continuerà ad evolversi e a portare creatività, vivacità ed immediatezza anche nella nuova sede.
La mostra inaugurata a Padova il 18 marzo mette in risalto il lavoro di quattro artisti che da tempo collaborano con la galleria: Damiano Nava, Antonio Guiotto, Kensuke Koike e Laurina Paperina.

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Fulvio di Piazza – Ma che mondo fantastico…

Pubblicato il 17 marzo 2011 in Exibart onpaper – Maggio 2011, pg. 23

Tra pezzi di arti, animali impagliati e scheletri, si snoda il percorso dei Musei di Zoologia ed Anatomia Comparata dell’Università di Bologna, in questo spazio si apre la mostra “Fisiologia del paesaggio. Juan Carlos Ceci – Fulvio Di Piazza” a cura di Daniele Capra. Un viaggio in cui predominano il paesaggio e la natura con un iperrealismo vicino al dettaglio fiammingo nelle forme di Di Piazza (1969) e stratificata-geologica in Ceci (1967). In entrambi i casi si può parlare di un espressionismo figurativo-realistico dove l’uso della pittura si fonde con la materia.

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Gianni Longinotti – Studi d’artista. Padova e il Veneto nel Novecento

Pubblicato il 17 aprile 2010

Testo integrale in versione PDF

Mostra Studi d’artista. Padova e il Veneto nel Novecento, 17 aprile – 29 agosto 2010, Musei Civici, Padova

Comunicato stampa:

La rassegna Studi d’artista. Padova e il Veneto nel Novecento, è suddivisa in tre diverse sezioni per aree geografiche: quella padovana – che costituisce il fulcro della esposizione presentando alcune delle personalità più interessanti della scena artistica locale durante il Novecento – quella veneziana che si concentra su un”€™altra area di grande fermento artistico-culturale e, infine, quella veneta, che offre una panoramica degli studi d’€™artista nella regione, includendo esempi significativi di atelier di Venezia, Treviso, Verona, Vicenza, Belluno e Rovigo.

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Il Cenacolo del Pozzetto

Pubblicato il 26 febbraio 2010

in “L’arte contemporanea a Padova lungo il corso del’900″
pp. 49 – 58

Testo integrale in versione PDF

Il circolo culturale “Il Pozzetto”, cosi chiamato dalla primitiva denominazione di via Nazario Sauro, 4 a Padova in cui ha sede, apre le porte il 20 ottobre 1956 con una mostra di Tono Zancanaro legato da profonda amicizia al presidente e fondatore  del circolo, Ettore Luccini.
Il Pozzetto si apre per 4 anni (1956-1960) all’insegna di “un orizzonte aperto”.

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Aspetti dell’attività pittorica e incisoria di Giovanni Barbisan

Pubblicato il 11 dicembre 2009
in “Quaderni della Donazione Eugenio da Venezia” – Fondazione Querini Stampalia, Venezia
pp. 123-135

Testo integrale in versione PDF

Giovanni Barbisan è conosciuto principalmente per la sua opera di incisore e fine esecutore tecnico, poco si conosce della sua produzione pittorica di cui ci si è accorti solo dopo la morte avvenuta nel 1988 con la conseguente rivalutazione della sua pittura.
Quale aspetto avvantaggiare quindi alla luce della riscoperta pittorica dell’artista? Il volto del pittore o il volto dell’incisore? Nel percorso proposto in questo contesto si analizzeranno aspetti dell’attività pittorica di inizio carriera, fatta soprattutto di rimandi e citazioni, con un confronto sull’opera incisoria tra aspetti pittorici e abilità tecnica.

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Gli altri mondi di Gianni Longinotti

Pubblicato il 10 settembre 2009

Sezione critica della mostra in formato PDF

Mostra Gli altri mondi di Gianni Longinotti, 11 settembre 2009, Galleria Civica Cavour (Padova)

La mostra ripercorre con un taglio innovativo e trasversale la carriera pittorica di Longinotti procedendo attraverso molteplici percorsi tematici, dalle periferie ai palazzi storici, dai cicli a sfondo sociale ai soggetti familiari, e mette in luce lavori per la maggior parte non presentati in precedenti rassegne, proprio per indagare quei mondi più segreti del suo pensiero espressivo.

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Bruno Ezio Caraceni (1927 – 1986)

Pubblicato il 4 luglio 2008

Testo critico integrale in versione PDF

 Mostra Bruno Ezio Caraceni (1927 – 1986), 12 luglio – 31 agosto 2008, Palazzo Ragazzoni Flangini Biglia, Sacile

Un tema ricorrente nella bibliografia su Bruno Caraceni (Chioggia, 1927-1986), esigua ma punteggiata dall’approvazione di molte tra le firme più illustri della critica d’arte italiana (Lionello Venturi, Maurizio Calvesi, Filiberto Menna, Alberto Boatto, Maurizio Fagiolo…), è lo stupore per la sua mancata acquisizione nella rosa degli artisti saldamente acquisiti, gratificati dal successo, dopo che egli è stato invitato a partecipare a ben tre edizioni della Biennale di Venezia (1956, 1958 e 1968).

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Maurizio D’Agostini – Sculture

Pubblicato in settembre 2005

versione integrale del testo critico in PDF

La materia per Maurizio D’Agostini è il contatto, è la fisicità quasi sensuale, l’appartenenza ad un mondo in cui la pietra, il marmo, la creta o il semplice sasso del fiume Brenta sono il veicolo per la nascita di una creazione.
L’importanza che la corporeità del materiale assume nella creazione di un atto così fisico, è dato dal contatto che l’artista proietta nel plasmare, scolpire, trasformare l’elemento primordiale per cui la materia con la quale lavora non viene tramutata in qualcosa d’altro ma trasmette la vera voce che aspetta solo di uscire ed essere ascoltata.

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