“Saluti da Rimini”. Tra burla e amarcord: quando l’arte va in vacanza

Pubblicato il 14 luglio 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Con la pubblicità non si scherza! Il linguaggio pubblicitario è complesso, difficile e spesso come un fulmine arriva e colpisce ma poi, frequentemente, si scorda.
Non sempre si trova il messaggio giusto per colpire l’immaginario dello spettatore, molto spesso ci sono pubblicità che si dimenticano, altre di cui si rammenta solo lo spot o il manifesto ma non cosa reclamizza (ed è un guaio per il prodotto), in altri casi è solo la merce che parla e non ha bisogno di pubblicità.
Ma cosa accade quando si deve mescolare arte e pubblicità?
Gli esempi nel corpo dell’ultimo secolo, dove si assiste ad un vero e proprio sviluppo della comunicazione, del design e del marketing, hanno lasciato alle spalle molteplici artisti prestati alla pubblicità e viceversa, pubblicità che sono diventate forme d’arte.

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Il vento caldo dell’estate. Crolli, tragedie e Villa Fini che non tornerà mai più…

Pubblicato il 11 luglio 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Alle vittime del tornado dell’8 luglio,
ad Arianna scampata ai pericoli e alla furia degli eventi,
a Maila per la foto di copertina

“Chi ha visto il vento? Né voi né io. Ma quando gli alberi chinano il capo, vuol dire che il vento sta passando”
(Christina Georgina Rossetti)

Dove non arriva l’uomo a distruggere e compiere danni a livello estetico e ambientale ci pensa la natura con la sua forza creatrice e distruttrice.
È impossibile non pensare in questi giorni al tragico epilogo che si è consumato in Veneto nelle zone della Riviera del Brenta: in pochi attimi un tornado ha spazzato via sogni, realtà quotidiane, pensieri che si sono accavallati uno dietro l’altro e il tempo di pensare rimasto è risultato poco vista la furia distruttrice, paragonabile ad una bomba, che si è abbattuta sul posto e sulle persone.

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Religiolus: Arte e blasfemia, giochi tra i santi e i fanti

Pubblicato il 7 luglio 2015 in https://vecchiatoart.blogspot.com

“Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati,
e con la misura con la quale misurate sarete misurati”
(Matteo 7, 1-2)

Recita un proverbio dal sapore popolare “Scherza con i fanti e lascia stare i Santi” monito a non parlare con leggerezza di religione, di Dio e Santi o di qualunque cosa venerabile.
Perché? Perché arrivare a calpestare il senso di religiosità e di credo spesso coincide con la percezione del pudore e della civiltà che è osteggiata e presa in giro: si segna una mancanza di rispetto delle regole del vivere civile in mezzo ai propri esseri.

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Hot Art. L’arte erotica nella storia contemporanea dal voyeurismo ai selfie hot

Pubblicato il 3 luglio 2015 in https://vecchiatoart.blogspot.com

L’estate, il calore, l’afa che traspare nell’aria, i corpi che si denudano ed espongono al sole, la voglia di liberarsi dei vestiti ed essere più leggeri e liberi porta alla (di)scoperta di un sopito eros che pervade i mesi più caldi dell’anno, è innegabile che “se la lingua batte dove il dente duole” “l’occhio cada dove (non ) si vuole“.
Hot il tempo, hot le situazioni che si creano, hot i percorsi che si palesano e i messaggi che sono lanciati, hot i risultati che si avvinghiano nelle menti: un caldo stuzzicare che dà vita, per mezzo dalla vista e dei sensi, ad un percorso tra arte ed erotismo.

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Tu mi turbi! La provocazione nell’arte e nella società contemporanea

Pubblicato il 26 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Dedicato a Betty, consigliera dallo spirito artistico battagliero, sempre presente e preziosa

Cos’è la PROVOCAZIONE? Questo il significato di provocare preso dal vocabolario: “Provocare: Eccitare, spingere, con la parola o con l’azione, a un comportamento aggressivo, offensivo, violento, irritante e ostile allo scopo o con il risultato di suscitare nell’altro una violenta reazione” E in arte? Che cos’è la provocazione in arte? O meglio, cosa si può definire provocante in arte? Ogni epoca ha avuto il suo artista ribelle e provocatorio ed ogni artista la sua epoca per provocare, stupire e far parlare di sé. Spesso ci si sente dire che ormai nel mondo dell’arte contemporanea si è provato e sperimentato un po’ tutto e quindi la meraviglia o il disgusto della sfida dettata dal provocare non fa più nessun effetto e non è di effetto a nessuno.

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Arte, moda e cibo. L’appetito vien mangiando: moda, usi (e costumi) del cibo

Pubblicato il 23 giugno 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Dedicato a Paolo Conte, sempre un passo avanti nella moda, nel cibo e nell’arte

Le contaminazioni che vedono l’Arte associata con le più disparate forme di concetto e di quotidiano possono creare a volte inattese e disparati risultati.
Già il passato storico ha visto come con “arte e…” si possano (quasi) sempre abbinare realtà che provengono da mondi e spazi diversi. Interessante e con un largo campo di indagine è stato sperimentato il dualismo tra arte e moda e tra arte e cibo.

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Fermo…CLICK! Fotografie: istantanee di vacanze e vita. Invasione social e perdita dell’aspettativa

Pubblicato il 19 giugno 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Fissare un attimo, cogliere l’istante sulla tela e trasferirlo perché rimanga vivo ricordo ai posteri. Questo lo spirito moderno del mondo degli Impressionisti che cercavano di bloccare la visione per mezzo di colori e forme creando un’istantanea di vita sul quadro. Nati in concomitanza con la fotografia, in fase ancora sperimentale, e che faticava ad essere accettata, il filtro sembrava allora essere proprio l’arte: fermare i momenti e trasferirli su un supporto dopo paziente lavoro creando cosi aspettativa e attesa per il prodotto finale.

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Il supermercato dell’arte, un tanto al kilo: che faccio lascio?

Pubblicato il 16 giugno 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it/

Il consumo non deve essere più considerato, come avveniva per le generazioni precedenti, esclusivamente come soddisfazione di un bisogno, ma anche, e oggi soprattutto, come mezzo di produzione.
Là infatti dove la produzione non tollera interruzioni, le merci “hanno bisogno” di essere consumate, e se il bisogno non è spontaneo, se di queste merci non si sente il bisogno, occorrerà che questo bisogno sia “prodotto
(Umberto Galimberti)

Il consumismo, è un tipico fenomeno di base economica e sociale delle società industrializzate, dove la massa consuma beni attraverso l’acquisto indiscriminato, spinti a volte dalla moda e dalla pubblicità, fenomeni che si legano ad un’idea di bisogno, perlopiù fittizio, solo per allargare quello strano effetto di felicità personale per mezzo dell’acquisto, possesso esclusivo e consumo di beni materiali, ebbene si, al grido di: IO LO VOGLIO!

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Arte tua vita mea. L’importanza di creare, vivere e rapportarsi con l’arte

Pubblicato il 12 giugno 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Frase da luogo comune: “impara l’arte e mettila da parte“, spesso non ha assonanza negativa come viene detta da chi la cita, il suo vero significato sta ad indicare l’importanza dell’imparare a svolgere una attività lavorativa che, prima o poi, permetterà di essere sfruttata vantaggiosamente.
Diciamo allora che chi si occupa di arte spesso si sente dire “Wow! Che bel lavoro, beato te! Fai una cosa che ti piace“…certo! Ma davvero è sempre cosi? Davvero si pensa che il mondo artistico fatto di artisti, collezionisti, gallerie, fiere, libri, conferenze e convegni sia sempre sotto il segno del “che bel lavoro beato te!“?

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“Caro diario…” dal cartaceo ai selfie, la voglia di apparire ed esserci

Pubblicato il 9 giugno 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Dedicato a Luca, archivista senza un selfie

Instancabile voglia di apparire, di esserci, di far presenza, questo sembra il motto ormai del mondo contemporaneo costellato dai social e dalle nuove tecnologie.
Nei diari virtuali e quotidiani si insinuano pensieri, immagini, video, collegamenti, tutto per la voglia di apparire e di essere perché, diciamocelo, nessuno mette un post o un like nei siti social per restare anonimo!

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