Fare la differenza, distinguersi, andare oltre ed essere sempre un punto di riferimento, diversi da tutti, diversi da chi? Differenti forse dalla massa o dalle proposte di una comfort zone che appiattisce e rende tutti uguali senza nessun segno distintivo, senza l’eccellenza che contraddistingue un singolo fra tanti.
Globalizzazione e omologazione spesso sono termini che si fondono finendo in questo modo per perdere la propria identità. Come fare per essere davvero unici e differenti, o meglio, come non perdere la propria identità?
A volte basta davvero poco, un percorso diverso, una strada non percorsa, uno spazio unico e mai provato: creare la differenza è prima di tutto ricerca, studio, confronto e analisi di ciò che ci circonda, anche se tutti attorno urlano la differenza spesso sta nel silenzio, nella creazione di un luogo dissimile dagli altri, con un pensiero che piano piano da “diverso” si fa poi speciale, unico.
“La Strategia Oceano Blu” (Blue Ocean Strategy), è un libro pubblicato nel 2005 e scritto da W. Chan Kim e Renée Mauborgne.
Un testo che parla di mercato, concorrenza, strategia, idee, rivali, innovazioni, ma prima di tutto uno scritto che aiuta ad imparare a “guardare” le cose più che “vedere”.
In uno spazio di mercato dove si è pieni di “oceani rossi” insanguinati dagli squali della concorrenza esistono altrettante zone dove è possibile creare un “oceano blu”, un mare inesplorato, dove è possibile creare e nuovi spazi, espandersi con altrettante opportunità, abbattere barriere e associare nuovi interessi creando un nuovo mare.
Nulla si dà per scontato, tutto è possibile se si fa la differenza e agli squali non si permette l’ingresso nel nostro mare.
Il Cirque du Soleil è uno degli esempi di “oceano blu” con la riformulazione di circo completamente rinnovata e ancora oggi inimitata: la forza attrattiva è data dalla musica, dalle storie create, dalle performance degli artisti e dall’eliminazione degli animali nello spettacolo perché per raccontare c’è bisogno di una storia, di un sogno che prenda forma e non di cose viste e rifatte perché “tanto lo fanno tutti”, si può cambiare, si deve cambiare, anche se il cambiamento fa paura.
Una nuova offerta, una nuova domanda quindi che avanza e la creazione di valore nell’impresa ridurrà la competizione creando opportunità di nuovo interesse con l’ingresso a nuovi mercati.
Eppure gli “oceani blu” sono possibili anche quando sono irriconoscibili tra mille pozze d’acqua, tra copie stantie di idee e di crescite che si inzuppano con paure e mancate occasioni, fagocitati da chi sguazza nelle pozzanghere dimenticando che oltre c’è di più.
A volte basta solo “guardare” e non solo accontentarsi di “vedere”, il nostro oceano blu è lì che aspetta solo di essere scoperto, è popolato di tutto ciò che ci serve, basta solo tuffarsi e aprire gli occhi alla bellezza delle opportunità.
Più grande è il salto, più profondo è il tuffo dentro l’acqua e l’adrenalina sale con la bellezza che circonda il nostro spazio. Non ve ne siete accorti? Beh, siete dentro al vostro oceano blu, inimitato, unico, speciale e, perché no, anche invidiato.