È possibile nutrirsi con l’essenziale, ma non si può rimanere senza anima, anima? No, volevo scrivere “acqua”, ma scrivendo nella fretta complice la velocità, dai tasti della mia tastiera nera del pc è uscito “anima”, senza volerlo e senza accorgemene, il tutto smanettando dal file della cartella “musica” per mettere una playlist come sottofondo, ed ho scritto “anima”.
Colpa della distrazione o lapsus voluto e ricercato inconsciamente? Colpa della playlist? Colpa dell’acqua o dell’anima?
Un errore non a caso, tant’è…ragioniamoci dunque su: non si può rimanere senza anima, impassibili al niente, indifferenti solo a chi indugia, mancanti di emozioni e sentimenti, come si può?
Il ritmo che segue una nota musicale vibra nelle orecchie, passa nel cervello, scatena sensazioni, arriva all’anima e allora ci si ritrova a pensare, a vedere, come nel silenzio, il suono della musica e tutto si fa presente e limpido nella memoria.
La cultura contemporanea ha il grande pregio e vantaggio di essere pungolata continuamente da suoni, colori e immagini, mai prima d’ora l’uomo ha avuto a disposizione una così vasta gamma di “stimoli per le anime” che avvolgono i corpi, ma il troppo non arriva a soffocare? Le offerte proposte non sono forse troppe? La creatività è finita o, al contrario, ne è stimolata all’ennesima potenza?
Quanta materia grigia e quale parte del nostro cervello sono incoraggiate a fare di più, a dare e ricevere?
È un tuffo da un alto scoglio, dove dall’alto si vedono in fondo le onde infrangersi e il gorgogliare del mare che attende il nostro corpo, dall’adrenalina si passa alla gioia prima di trovarsi immersi nell’acqua, sprofondare in essa e tornare a riva completamente bagnati in ogni centimetro del fisico.
Così è l’immersione nell’arte che nutre l’anima.
L’emozione che pervade l’anima continua ad alimentare, persevera nel suo cammino, tremano le mani, gli occhi cercano il consenso, la rassicurazione che presto il momento propizio arriverà a permeare la vita di un prezioso e unico momento si fa presto a sentire, il cuore sussulta, è un incontro d’amore tra l’essere umano e la felicità che arriva a sciogliere ogni ostacolo.
Sì, lo so, sembra la descrizione dell’attesa per l’arrivo di un pacco di Amazon, ma se prendiamo questo esempio per capire ed entrare nella logica che sta oltre il visibile, a scavare oltre gli occhi si arriva a capire, forse, ciò che sta dietro un artista e un’opera d’arte.
La creatività e la creazione sono simili al piacere che si prova davanti al proprio lavoro ben riuscito, al piatto culinario preferito, al sorriso sincero delle persone con cui stai bene, a visitare i luoghi del proprio passato, la creatività spesso fa però paura per timore di essere incapaci di dire ciò che veramente si cerca di dire, di dare.
È come il timore di non portare a termine un impegno, di non riempire ancora lo stomaco con il cibo da noi amato, dell’ansia di non rivedere chi vuoi bene o di perdere quei luoghi così importanti.
È l’anima che scava nelle emozioni, nelle cose belle e nelle cose brutte ed è vero allora che ci si può nutrire con l’essenziale, ma non si può rimanere senza anima.
La scelta di un soggetto, la ricerca dei materiali, le idee schizzate e abbozzate, il fremito sulle dita, la curiosità negli occhi, il primo segno dato, il battito frenetico del cuore che non sa se quello è il percorso corretto da compiere, se questo lavoro creato sarà quello giusto o solo un insieme di altri segni, altri colori, altre forme.
La preziosità di questo momento è il nutrimento per l’anima tanto ricercata.
Con che colore avrebbe cominciato a dipingere Giotto? Rabbia o genio nella prima scalpellata al marmo per Michelangelo? Il guizzo di colore per raffigurare il fulmine per Giorgione ne “La tempesta” come ultimo tocco o ripensamento per il soggetto? Pablo Picasso quale musica ha ascoltato componendo “Guernica“? Frida Khalo dipingendo a letto pensava mai a cosa avrebbe mangiato la sera a cena? Vincent Van Gogh nei suoi deliri è mai tornato con la mente alla sua infanzia e ai giochi fatti col fratello Theo? La paura di non essere abbastanza bravo coi colori ha mai preso lo sconforto in Paul Klee? E chissà, Maurizio Cattelan pensa mai alla sua famiglia d’origine e alle vie della sua città con rabbia o con nostalgia?
Gli artisti, come nutrono la loro anima?
Era meglio forse parlare di cibo e acqua, magari come rappresentazioni di tavole imbandite, segno di festa e condivisione, acqua come liberazione e purificazione, una sorta di battesimo che tutto lava e toglie, depura, purifica… “purifica l’anima”, ecco, tanto sarebbe ritornata comunque l’anima, bisognosa di essere immersa e custodita, sempre.

Playlist:
The Horns – DJ Katch
Felicità puttana – Thegiornalisti
Flames – David Guetta ft. Sia
Amore che torni – Negramaro
Low – Lenny Kravitz
This Is What You Came For – Calvin Harris ft. Rihanna
Fotografia – Carl Brave ft. Francesca Michielin, Fabri Fibra
Rise Up – Andra Day
Scusa se non ho gli occhi azzurri – Francesca Michielin
Big Time Sensuality – Biork
Wicked Game – Annaca