“Dit moi qu’est que tu penses?
De ma vie,
De mon adolescense.
Dit moi qu’est que tu penses?
J’aime aussi l’amour et la violence”
(L’amour et la violence – Sébastien Tellier)
Amour Terrible, tremendo e differente quando si accavalla nei pensieri e nelle scelte, dai sapori differenti. Amore e arte spesso coincidono e si fondono in un tutt’uno, perché? Perché si abbisogna di amare e di essere ricambiati e di costante cose belle che sanno e devono emozionare.
Uno dei soggetti preferiti dagli artisti é proprio l’amore, sentimento che muove le stelle ed é causa di guerre.
Gli artisti hanno espresso l’amore nei modi più disparati come Pablo Picasso, grande amatore sia dell’arte che con le sue donne, in maniera narcisistica come Raffaello innamorato di sé e delle forme semplici e delicate, Marc Chagall cotto tra le nuvole con la sua Bella, soggetto frequente nei suoi quadri, Salvador Dalì per la sua musa Gaia, Gilbert & George compagni nell’arte e nelle scelte di vita, Marina Abramovic e Ulay una vita d’amore e arte, sono solo alcuni esempi citati.
Ma perché l’amore é così terribile da risultare violento nell’anima e visto come soggetto primario nei concetti e nelle parole? Perché e cosa si ama?
Amour Terrible, amore violento, quando si ama un ideale, un uomo o una donna, un figlio, si ama l’amore.
Nei soggetti di Tony Gallo l’amore si fa costante e prezioso, come i bambini-bambola che i suoi personaggi stringono e proteggono vicino al cuore, come le casette per gli uccelli a volte occupate, a volte vuote e in attesa, pronte ad essere riempite o ad aspettare che qualcuno spicchi il volo lasciando il vuoto che é così riempito, ripieno d’amore.
Nei colori e nelle forme dell’artista si respira la passione per un mestiere che mette su tela i propri sogni, popolati di esseri affascinanti, creature antropomorfe che ora vivono curiose in foreste incantate che, come in uno specchio, fissano lo spettatore tra desiderio di conoscere e paura.
L’arte di Tony Gallo identifica una nuova generazione che si scopre tra social network e ricerca emozionale, giochi di bambini dagli amici immaginari che prendono forma nella quotidianità e accompagnano i partecipanti a divertirsi insieme in una quiete folla silenziosa popolata di essere solitari, di casette degli uccelli, di foglie, di alberi e di famiglie felici con i loro cuccioli rivestiti di pelliccia.
È un’arte che proviene direttamente dalla strada, memore dei segni lasciati in città a partire dai graffiti degli anni Ottanta con esponenti ormai storicizzati come Keith Haring, Toxic, Jean-Michel Basquiat fino ad arrivare a nuovi artisti di ultima generazione come Banksy, Blu, Os Gemeos.
Il concetto di street art arriva ad amplificare il valore della città rivestendo l’anima dello spettatore di segni rapidi che graffiano l’emozionalità espressa.
L’odore del vissuto fatto di bombolette spray e di vernici arriva direttamente dai muri della città, graffiati e segnati che si identificano con la pelle degli edifici, una sorta di tatuaggio indelebile quotidiano, frammento della storia di ognuno che si riveste di magia e poesia, non si deturpa la città ma la si rende viva.
Si ama il posto in cui si vive perché si lega a ricordi ed emozioni, si associano quindi colori, forme, odori, suoni: è la città decantata a suo tempo dai Futuristi in cui i rumori di fondo sono le vibrazioni della contemporaneità.
Le opere d’arte segnano quindi un pezzo di vita, rimangono fissate nel cuore e nell’animo e risulta facile poi riconoscersi in esse, c’è il valore di un’esistenza e di un’emozionalità che risale lenta come la marea, per Bertolt Brecht la vita è un insieme di piaceri: “il primo sguardo dalla finestra al mattino, il vecchio libro ritrovato, volti entusiasti, neve, il mutare delle stagioni, il giornale, la dialettica, fare la doccia, nuotare, musica antica, capire, musica moderna, scrivere, viaggiare, cantare, essere gentili” ma vita è anche assaporare il tempo trascorso a parlare con un vecchio amico, come ascoltare una musica in lontananza o perdersi negli occhi di chi si ama o lasciarsi intrappolare tra le opere di chi ha espresso con i materiali quello che si prova, per chi legge ora è un testo o un’immagine ben distinta tra le moltitudini vissute, tra le opere d’arte, tra l’arte.
L’amore si fa tremendo, terribile appunto, perché disordina gli animi e scuote le emozioni, non è mai facile amare, non è mai facile creare.
Amare é un rischio ed un pericolo ma é fascinosamente coinvolgente, così lo é anche l’arte che produce illusioni, delusioni, schiaffi e sconfitte e nonostante sia terribilmente unica la si continua a cercare per possederla e farla propria.
Così come in amore mille volte si può cadere, mille volte ci si può rialzare e continuare ad amare (forse) un’altra volta ancora.
In mostra a Bassano del Grappa dal 14 al 29 maggio presso START, Palazzo Finco, via Zaccaria Bricito – 32 è in corso la mostra “L’Amour Terrible” di Tony Gallo curata da Enrica Feltracco con intervento critico di Massimiliano Sabbion.
Comunicazione Web di Giulia Granzotto.
Un ringraziamento particolare agli ideatori di START, Mauro Spigarolo e Federica Finco.
Sabato 21 maggio ore 18.00: conferenza a cura di Massimiliano Sabbion
“Street Art e i Nuovi Linguaggi“