“La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro.
Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare”
(Arthur Schopenhauer)
Costa fatica realizzare i propri sogni, è lastricata sia di difficoltà che di soddisfazioni la strada che ci si ritrova ogni giorno, impegno, costanza, studio e ricerca sono forse gli unici compagni di viaggio e strumenti che si affrontano.
Non è mai semplice, ma neppure impossibile arrivare alla concretizzazione dei propri desideri: un passo alla volta il cammino si fa percorso prima e viaggio poi, si raggiunge la meta, magari in condizioni diverse da quando si è partiti, forse arricchiti, ma indubbiamente diversi.
Quando si crea e si supera la paura dell’ostacolo, del primo passo da fare poi non è tutta discesa, ma non è neppure tutta salita! Di sicuro è costanza e impegno, è fatica.
Non sempre si è poi pronti ad affrontare gli ostacoli che si interpongono quando si crea, difficoltà oggettive e soggettive: tutta questa produzione a chi serve? Dove la metto? Non ho gli spazi adatti… continuare perché? Starò facendo la cosa giusta? Non sono in grado di dire le cose come vorrei; forse sto percorrendo un sentiero già visto, già fatto e che non interessa a nessuno; mi sa che ho sbagliato e non posso più tornare indietro.
Capita! Capita di essere in crisi di fronte alla realtà, in crisi con se stessi e con le cose da realizzare, un segreto per superare gli ostacoli non c’è, forse quello di provare e riprovare.
A volte anche arrendersi all’evidenza dei fatti aiuta a capire che la strada percorsa non è quella giusta, magari è solo un sentiero fuori dal tracciato e si deve seguirne invece un altro.
Può arrivare all’improvviso il cambiamento, magari proprio per caso o in maniera ricercata, gli esempi nella storia dell’arte sono molteplici: Giovanni Barbisan seguì il corso di incisione di Giovanni Giuliani a causa di un fortuito cambio di corso diventando poi uno degli incisori contemporanei più amati ed apprezzati nel Novecento; Frida Kahlo subì appena adolescente uno spaventoso incidente sull’autobus che la portava a scuola che ne minò pesantemente la mobilità e la salute; Paul Klee decise di diventare artista dopo la folgorazione della luce e del colore vissuto in un viaggio a Tunisi.
Incontri, persone, luoghi, tutto contribuisce alla creatività, anche solo viaggiare tra le righe di un libro, tra i colori e le forme di spazi mai visitati, come nelle intuizioni naif di Henry Rousseau il Doganiere o nei sogni surreali di René Magritte, dove tutto è possibile, realizzabile.
Non ci sono limiti alla creatività, come non ce ne sono per il domani, domani tutto si fa, si ricomincia, si aspetta, si prosegue.
È il mestiere che si affronta inaspettatamente ogni qualvolta ci si alza dal letto la mattina, è il mestiere di chi sa che non può vivere senza travagliare con i pensieri, è il mestiere che porta il sangue scorrere nelle vene e sentire le tempie pulsare, è il mestiere che porta dolore, gioia che fa respirare e riempie d’ossigeno il nostro corpo, che mestiere è? L’arte? L’attività di una febbrile creazione? O più semplicemente quel mestiere di vivere a cui ognuno è chiamato? Forse.
Diventa faticoso e laborioso realizzare i propri sogni e dar vita ai propri pensieri, a volte si evitano e si lasciano andare, altre ancora ci si immerge e tutto ciò che ci circonda serve a dare un senso alle cose che si creano, alla vita stessa che si fa complicatamente piena di incontri, di destini incrociati e di persone.
“La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare” coì si esprimeva Arthur Schopenhauer e allora come non associare il mestiere dell’arte al mestiere di vivere? Nulla è irrealizzabile, nulla diverso dalla creatività sempre attiva e strabordante, dai mille pensieri, dalle innumerevoli forme e dalle molteplici sfumature.