Pubblicao il 2 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it
Come si fa a diventare famosi? Come si fa ad essere sulla cresta dell’onda? Come essere riconosciuti e riconoscibili? Non solo nel campo dell’arte ma in tutte le professioni che richiedono quella visibilità di cui si ha ASSOLUTO bisogno. Una frase dell’attore Steve Martin sintetizza le prerogative sopra elencate: “Sii così bravo da non poter essere ignorato“.
![Steve Martin](https://www.maxiart.it/wp-content/uploads/2015/09/maxiart-Steve-Martin.jpg)
È il consiglio migliore, non importa come e quando e quanto si lavori, importa diventare l’eccellenza nel proprio campo, certo, queste cose costano fatica e tempo, momenti di sconforto e tanti NO in faccia ma non bastano solo i colpi di genio o l’opera che fa scandalo per diventare un artista. Se uno è bravo prima o poi emerge e non solo dovuto a lobby o congiunzioni del caso, frasi del tipo “Eh ma quello ha avuto fortuna”, “Conosce gente giusta nell’ambiente”, “Chissà con chi è finito a letto!”, “Se non fosse per quello/a non sarebbe dove si trova”. Non tutte le affermazioni sono sbagliate ma a lungo andare quanto dura la fortuna? Quanta gente giusta negli ambienti giusti si pensa ci sia disposta a sostenere l’artista? Quanto a lungo potrà a durare la storia di letto? Quanto è propensa la gente a investire e credere nel lavoro dell’artista? Per essere al primo posto è necessario faticare, leggere, studiare, vedere, approcciare, circondarsi di stimoli e di momenti in cui si produce e altri meno, momenti per se stessi.
![caricatura di Pablo Picasso](https://www.maxiart.it/wp-content/uploads/2015/09/maxiart-caricatura-di-Pablo-Picasso.jpg)
La maionese, ad esempio, non riesce mai al primo colpo, spesso impazzisce, bisogna riprovare e rifare il percorso della ricetta, poi arriva. La stessa cosa con l’arte: mai adagiarsi nel “sapere”, mai sconfortarsi ma proseguire, come per la maionese, a volte i giri sono sbagliati, altri sono lenti, altri troppo veloci, trovata la giusta dose e la giusta forza il risultato arriva. Nel comunicare come nel mescolare gli ingredienti, ci saranno pezzi ottimi e prodotti meno buoni, a volte con il rischio che ad impazzire sia l’artista stesso, ma poi come la maionese anche lui smonta e si ridimensiona.
![Cani d'artista](https://www.maxiart.it/wp-content/uploads/2015/09/maxiart-Cani-dartista.jpg)
La convinzione di alcuni di essere i migliori nel settore ma “nessuno mi capisce” mi pare sia la pretesa di coloro che viaggiano contromano in autostrada: provocano danni a sé e agli altri, quindi meglio desistere. Portare avanti le proprie idee è cosa ammirevole ma ogni tanto fermarsi per un esame di coscienza non nuoce alla salute dello stato dell’arte, solo allora ci si può accorgere degli errori che si commettono.
![caricature di pittori](https://www.maxiart.it/wp-content/uploads/2015/09/maxiart-caricature-di-pittori.jpg)
Quando si leggono colpi bassi su artisti e critici del tipo: “Ah era un operaio prima“, “Lavorava come cameriere“, bene, giusto che ci sia stata gavetta e fatica ma occorre deprecare altre professioni? Direi che non è il caso perché ogni lavoro ha una sua dignità e se l’operaio o il cameriere sono ora artisti o critici affermati, forse hanno lavorato e operato diversamente da chi utilizza la lingua per sparare malesorti e cattiverie. Un po’ come accade ad artisti o pseudo tali che utilizzano sedi legali “in nome della sovranità della creazione libera e indipendente“, dignitosamente poco credibili poiché è il lavoro finale che conta non lo scandalo alle spalle.
![Norman Rockwell, Il pittore](https://www.maxiart.it/wp-content/uploads/2015/09/maxiart-Norman-Rockwell-Il-pittore.jpg)
Mettersi in gioco e in continua discussione apre un modo nuovo di vedere, ci permette di guardare: tutti riescono a vedere, è il meccanismo dell’occhio che lo permette, pochi vanno a fondo della visione e quindi pochi sanno guardare. Non si parte da geni, non si vive da geni e non si muore da geni. Se prendiamo in esame gli artisti contemporanei e non che diremo di loro come uomini? Pablo Picasso era geloso delle sue donne, Jackson Pollock un ubriacone, Frida Kahlo brutta, storpia e baffuta, Michelangelo un solitario rompicoglioni, Leonardo omosessuale vegetariano, Caravaggio un omicida, Eduard Manet un collerico che non accettava le critiche, della pazzia di Vincent Van Gogh si è già parlato per molto tempo, Andy Warhol fobico, Terry Richardson un pervertito, ma questi solo alcuni esempi poiché si tende a scordare la vita a favore dei risultati, dell’arte, ed è questo che conta. Quindi, ubriachi, collerici, psicotici e quant’altro si è messi alla prova sempre e al raggiungimento del traguardo un’altra partenza si appropinqua, nulla deve spaventare, perché? Perché se sei così bravo non potrai essere ignorato.
![Norman Rockwell](https://www.maxiart.it/wp-content/uploads/2015/09/maxiart-Norman-Rockwell.jpg)