Cinema ribelle. Gli anni della contestazione.
A cura di Massimiliano Sabbion
“Woodstock. Freedom“
La conferenza “Cinema Ribelle. Gli anni della contestazione” racconta gli anni Sessanta dal punto di vista cinematografico, chiave di volta come vera e propria rivoluzione nel linguaggio della settima arte pari solo alla rivoluzione del sonoro.
Si passa dagli splendori hollywoodiani alla nascita di una cinematografia indipendente e sovversiva, si assiste ad una rottura di regole attraverso l’uso di nuove tecnologie che permettono di utilizzare una serie di stili mai usati prima.
Il clima sociale di questo periodo si fa sempre più politicamente critico e militante e le espressioni cinematografiche abbisognano per questo di canali alternativi da quelli proposti dagli Studios americani e la produzione europei. I giovani, gli utenti primari dei film, rifiutano un cinema che non li rappresenta e che non affronta temi sociali vicini alla sensibilità dell’epoca.
Un percorso, a cura di Massimiliano Sabbion, che ci condurrà alla scoperta di capolavori cinematografici che hanno cambiato la storia del cinema e non solo: “Il Laureato”, “Easy Rider”, “Gangster Story”, “Fragole e sangue”, “I pugni in tasca”, “Mamma Roma“…
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Museo Civico di Asolo
6 aprile 2019
Ore 18.00
One comment
Un percorso all’interno di una mostra sui 50 di Woodstock molto interessante, guidato bene e affascinante. Riscoprire e capire i cambiamenti dell’epoca, soprattutto in quel periodo particolare dove tutto viene stravolto, sconvolto. C’è bisogno di cambiamento, di aria pulita, di libertà. Credo sia fondamentale conoscere e rispolverare le nostre radici, il nostro passato, per comprendere dove siamo noi oggi e capire la direzione da proseguire. Grazie Maxi, per avermi/ci accompagnato in questo piccolo percorso. L’aspetto cinematografico, a volte viene un po’ sottovalutato, si sente spesso dire “sì, bel film” e punto. La pellicola viene solo “vista”. Credo che, come ogni arte si rispetti, abbia molti messaggi da trasmettere, oltre l’obiettivo della cinepresa, anzi attraverso quell’occhio sarebbe bello potessimo fidarci e lasciarci guidare per comprendere che “più in là” del nostro naso c’è un mondo da vivere e viverlo in piena libertà!