Pubblicato il 24 maggio 2016 http://vecchiatoart.blogspot.it
“Non lamentarti del tempo…
se non cambiasse ogni volta,
nove persone su dieci non saprebbero come cominciare una conversazione”
(Kim Hubbard)
Ad Alice,
per la sopportazione di tutti i meteoropatici dell’arte
Giorni altalenanti si susseguono in questo spazio di tempo in cui il meteo fa capolino tra sole e pioggia, nella meteorologia impazza il toto scommesse su “che tempo farà?” pronosticando i cambi climatici che avvisano il mondo sull’imminente fine dell’inverno e l’inizio dell’estate.
Certo però che se il tempo non si decide a stabilizzarsi è dura capire cosa succederà nei prossimi mesi, forse perché la paura di tutti è di trovarsi sommersi di pioggia un giorno e quello successivi bagnati dal sole cocente.
Previsioni di un tempo che sussisterà! Cambia il tempo, si accavallano le stagioni e proseguono i tempi con nuove estati, nuovi inverni e le classiche frasi dal sapore popolare del tipo: “Si stava meglio quando si stava peggio” oppure “non esiste più la mezza stagione”, nascondono un disagio segnato da un cambiamento climatico globale che si associa allo scioglimento dei ghiacciai, al buco dell’ozono, ai numerosi tsunami, alla desertificazione e…aiuto! Viene da pensare: che succede al pianeta Terra? Non è che tutto sto cambiamento poi arriva ad incidere direttamente sull’uomo che diventa sempre più meteoropatico? Non essendo stabilizzato il clima figuriamoci se l’uomo riesce a sistemarsi come sentimenti, pulsioni ed emozioni: non si trova il momento giusto per decretare un punto di equilibrio che già sballa e si scombina l’animo umano ed è tutto da rifare, da ricominciare.
Succede alla natura, succede alle persone, succede ai creativi che devono cercare un punto di riferimento sempre nuovo per ricominciare il lavoro e riprendere in mano le situazioni di creazione e lavoro.
Molti artisti quando li conosci sono come il tempo climatico: a volte in piena estate sommersi da una fulminea nevicata, a volte sono come un caldo raggio di sole in pieno rigido inverno. Si, glia artisti sono proprio quelli che più cambiano sensazioni e stati d’animo, sono i “meteoropatici dell’arte”!
La differenza tra meteo e artisti? Entrambi imprevedibili e si possono solo prevedere le loro azioni. Molto spesso un po’ di frescura al posto del sole rovente o un’impennata di calore in una giornata fredda possono essere piacevoli, compagni improvvisi che deliziano e rompono la routine climatica ma cosa succede quando avviene il contrario? Quando cioè si arriva a gettare benzina sul fuoco? Come ci si comporta quando la temperatura di oggi è più afosa di quella di ieri? Cosa succede quando la nevicata notturna ha superato le aspettative? Il troppo storpia e si scoppia…
Così pure con gli artisti che arrivano a credersi degli dei scesi da un mitico Olimpo a cui tutto è dovuto: referenza, libertà, comprensione, sregolatezza, forse perché si credono geni o superiori alla quantità di artisti attorno a loro e passano oltre senza curarsi di nessuno, senza curarsi degli altri, dei curatori, di chi lavora per loro e con loro, di chi li colleziona, delle persone che li stimano…perché? Perché IO sono l’arte e VOI vi beate di me!
Eh già! Esseri soprannaturali sopraggiunti a regalare Arte e creatività a NOI poveri mortali.
Che brutta visione, come quando si aprono le finestre della camera convinti che ci sia una bella giornata di sole e ci si ritrova invece un cielo plumbeo e minaccioso.
Esiste infatti questa fantomatica categoria di meteoropatici dell’arte che rispondono in malo modo o semplicemente se la tirano. Un esempio? Presto fatto! Un episodio realmente accaduto al sottoscritto al quale fu così risposto tempo addietro dalla moglie di un “artista” con il quale desideravo parlare per capire il motivo delle sue insistenti mail di sollecito: “Il Maestro non desidera riceverla perché sta creando e disturberebbe la sua geniale creatività”. Più rivisto.
Se l’allora meteo dell’artista non presagiva nulla di buono vi assicuro che anche il mio “segnalatore di vento” non fu da meno poiché un vorticoso giramento di scatole produsse un altrettanto impetuoso vento purificatore: via tutto, via col vento!
Credo nel rispetto delle persone e nel lavoro che TUTTI fanno, specialmente quando si viene a contatto con chi crea e non pensa che il tempo altrui non sia prezioso tanto quanto il proprio.
La scusante del dandy di turno, dell’umorale e del geniale ma pazzo non regge più… il mondo cambia, il tempo cambia, il clima cambia ma non si può essere fermi nelle proprie becere e inutili convinzioni di “esseri geniali” e basta.
Per fortuna esistono anche le persone che sono capaci di stare ancorate coi piedi per terra e di regalare la loro arte senza per forza seguire il sistema climatico, empatico, politico, economico e sociale di qual si voglia momento.
La semplicità di porre delle idee, di concretizzare la creatività attraverso materiali e tecniche non abbisogna di primedonne ma di umiltà, curiosità, passione e tanta ironia nell’affrontare le giornate che possono essere ricche di sole o fredde e rigide ma che improvvisamente si scoprono allietate da una brezza leggera o da un calore inatteso e allora… si, e allora? Allora tutto cambia…