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Fantasilandia: quando la cultura fa paura. Che sarà del domani?

Pubblicato il 19 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“Troverai sollievo alle vane fantasie se compirai ogni atto della tua vita come se fosse l’ultimo”
(Marc’Aurelio)

Si può frenare la fantasia umana? Si può mettere un limite ai pensieri creativi? Si possono legare le emozioni visive che scaturiscono dalla mente di un artista?
No, non si può, anzi, non si deve frenare e limitare il pensiero e la creatività di un artista che sente il bisogno di continui stimoli e confronti per poter continuare a creare ed esprimere, così come lo spettatore ha lo stesso bisogno di godere appieno del prodotto artistico per regalarsi un momento di piacere visivo ed emozionale.
Non si accumula bellezza solo per il piacere di farlo ma soprattutto perché dà felicità e benessere interiore, una scarica di serotonina che fa ben al cuore e ai sensi.

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Pensiero d’artista. Sognare, sperare, avere voglia che le cose accadano, che succeda l’impossibile, che arrivi l’improbabile.

Pubblicato il 15 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista”
(San Francesco d’Assisi)

a Cristiano de Matteis,
Tony Gallo, Giuseppe Inglese, Park Eun Sun,
Giuseppe Ciracì, Silvia Papas, Beatrice Gallori,
Nicola Villa, Francesco De Prezzo, Severino del Bono
che ogni giorno creano l’Arte

Buongiorno mio interlocutore, buongiorno a te che oggi ti sei avvicinato al sottoscritto e al mio pensiero per mezzo di uno scritto, attraverso un’opera d’arte, per sentito dire o semplicemente quasi per sbaglio.

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Insoddisfatti. Arte e artisti mai contenti. “La vita è piena di scelte difficili, non te l’hanno detto?”

Pubblicato il 12 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto,
e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo
(Aristotele)

Inventarsi e reinventarsi ogni giorno la vita costa fatica, costa impegno e una dose di coraggio che serve ad affrontare la quotidianità.
Il mondo cambia ogni giorno, gli avvenimenti capitano e si susseguono e un minuto può cambiare le cose e rendere tutto diverso dall’attimo prima.

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L’arte tra museo e pasticceria. Ma che bontà, ma che bontà, ma che cos’è questa robina qua?

Pubblicato il 08 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

C’è una sola differenza tra una lunga vita e una buona cena:
nella cena i dolci vengono per ultimi.”
(Robert Louis Stevenson)

Quando si entra in una pasticceria si è colpiti dal senso di gioia che emana l’insieme fatto di colori, profumi, forme, bambini spiaccicati sui vetri del bancone, adulti esigenti che soppesano con gli occhi o scelgono per gusto o quantità, vassoi dorati per abbellire la composizione, carta e nastro per impreziosire il prodotto finale e quel costante profumo di buono che sa di zucchero e di crema che invade l’aria che ci si appiccica addosso prima di uscire.
Quando si entra in un museo o in una galleria il gioco che si propone è quasi simile: un senso di gioia, di pace e tranquillità intervallata da chiacchiericcio quasi sempre in lontananza dal punto di visione, bambini che giocano tra le opere d’arte e che spiaccicano il naso sulle vetrine per vedere meglio, adulti esigenti che con gli occhi osservano, scelgono e pongono sotto esame quello che vedono, abbellimenti lungo il percorso fatti di cartigli e didascalie ad impreziosire il prodotto finale e all’uscita quel profumo di colore, di vernici, di polvere e di storia che si appiccica alle narici e ai vestiti.

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La barbara presa di opinione. Parole, parole, parole…

Pubblicato il 05 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Solitamente non si giudica un libro dalla copertina ma a quanto pare lo si fa molto più spesso di quanto si creda.
Da quando l’avvento dei social ha dato la libertà di esprimersi a chiunque si registri e acceda in qualsiasi network, ognuno si sente in dovere, quasi in obbligo di dire la sua e di dare un giudizio a seconda delle sue impressioni.
Viva la libertà e la democrazia, viva il potere d’espressione, viva gli argomenti vari sui quali sindacare e dibattere ma… attenzione, ogni parola scritta poi non risulta perduta ma rimane nel calderone che la rete web instaura, pronta ad essere replicata da altrettante voci fuori dal coro.
Si nota spesso come la capacità di lettura del singolo si fermi al solo titolo senza approfondire il testo scritto successivo, a volte colpa della lentezza dei vari server per aprire la schermata, altre invece la pigrizia, altre volta ancora la presunzione che fa dire “ma si dai so già di che cosa si parla!”.

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Bud Spencer e la generazione anni Settanta. Più forte ragazzi! che…altrimenti ci arrabbiamo!

Pubblicato il 1 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Non c’è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo
(Bud Spencer)

Il 27 giugno 2016 è morto all’età di 86 anni Carlo Pedersoli, conosciuto in arte con il nome di Bud Spencer.
In questi giorni omaggi, scritti, tg e tv parlano di lui e si mettono in onda i suoi film: “Lo chiamavano Trinità” (1970); “…più forte ragazzi!” (1972); “altrimenti ci arrabbiamo!” (1974); “I due superpiedi quasi piatti” (1977); “Lo chiamavano Bulldozer” (1978); “Io sto con gli ippopotami” (1979); “Piedone d’Egitto” (1980); “Banana Joe” (1982); “Bomber” (1982)…
Quando muore un personaggio famoso si arriva sempre a sentire e a dire “con lui se ne va un pezzo di storia”, si, è vero, quando muore qualcuno se ne va sempre un pezzo di storia, poi se il personaggio è famoso se ne va un pezzo di ognuno di noi.

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Arte pornograficamente proibita. L’oscenità del “già”.

 

Pubblicato il 28 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Volevo essere come quei popcorn
Che non scoppiano
Quando stanno sul fuoco
Ma io avevo sottovalutato la pericolosità
di un petardo inesploso
(La fortuna che abbiamo, Samuele Bersani)

Non esistono forme d’arte che, alle soglie di quasi un ventennio del 2000, non siano state sperimentate, dalla provocazione, all’abilità tecnica, al creare e cercare nuovi artisti.
Tutti hanno provato tutto, tutto si è visto, nessun tabù, la vita, la morte, le funzioni corporali, il coito, tutto è stato messo in scena nel calderone contemporaneo e sembrano lontani anni luce ormai le provocazione Futuriste, le Fontane duchampiane rovesciate, le scatolette di Merda d’Artista di Piero Manzoni

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Sii razionale, ci sarà sempre una favola alla quale finirai per credere

Pubblicato il 24 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“Dentro a un ring oppure fuori, non c’è nulla di sbagliato nell’andare al tappeto.
È restare al tappeto senza rialzarsi che è sbagliato
(Muhammad Ali)

Quante storie si raccontano nell’arte?
Quanti artisti si mettono davanti ad una tela, un materiale da plasmare o un obiettivo per fermare un’immagine o un’emozione?
Quante parole e sguardi si posano poi sull’opera finita?

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Avanti col Christo! Il cammino sulle acque dell’arte che galleggia e sopravvive agli eventi e agli uomini.

Pubblicato il 21 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù.
Ma per la violenza del vento, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!».
E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse:
«Uomo di poca fede, perché hai dubitato?»”
(Matteo, 14: 29-31)

Christo, un artista che è ormai storia e ha segnato il corso del Novecento si presenta in Italia con un’opera d’arte di proporzioni enormi intitolata “The floating piers” sul lago d’Iseo, una serie di operazioni inseguite dall’artista di Land Art da oltre vent’anni che trovano finalmente ora lo spazio adatto e la realizzazione per soli 15 giorni, dal 19 giugno al 3 luglio 2016.

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Arte dall’altra metà del cielo. Orlando: rabbia e intolleranze.

Pubblicato il 17 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Egli – poiché dubbio non v’era sul suo sesso, per quanto la foggia di quei tempi lo dissimulasse – Egli.”
(Orlando, Virginia Woolf)

I ragazzi giovani sono simili in tutto il pianeta, sono desiderosi di divertirsi come tutti i loro coetanei, ogni giorno, ma alle soglie del week end la voglia di far festa aumenta, con tutti i riti del caso come si è imparato dalla famosa scena del film “La febbre del sabato sera”, preparazione del “che cosa mi metto stasera?”, ore di gel e pettinature, rifiniture dell’ultimo momento, poi un sms e una emoticon all’amico o all’amica che ritardano, conclusiva spruzzata di profumo e si è pronti a varcare la soglia di uno dei tanti templi musicali sparsi per il mondo e che musica e divertimento sia!

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