Pubblicato il 21 luglio 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“La creatività ha sempre una radice nel sapere dell’altro, è il miglioramento di qualcosa che c’è già”
(Elio Fiorucci)

20 luglio 1969: lo sbarco dell’uomo sulla luna, “Un piccolo passo per l’uomo, un enorme passo per l’umanità” (Neil Armstrong).
20 luglio 2015: la morte di una stella, una star della moda degli anni Ottanta: Elio Fiorucci.

marchio Fiorucci stickers
marchio Fiorucci stickers

Sembra che questa data fatidica abbia a che fare sempre con il cielo, con il mistero dell’universo e ieri la Luna, oggi le stelle: si vaga dove vive l’infinito.
Infinito il mondo della curiosità, delle scoperte, della voglia creativa che contraddistingue l’Uomo che non si ferma davanti agli ostacoli, ma, sempre curioso e mai pago, continua a spaziare tra le stelle e tra l’inventiva.
Questo è accaduto al percorso di Elio Fiorucci che ha saputo rivoluzionare un’epoca e farsi portavoce dei colorati anni Ottanta del Novecento.

Elio Fiorucci
Elio Fiorucci
Fiorucci pubblicità
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In un’epoca di “Saranno Famosi“, di film che inneggiano alla musica e alla forza di volontà puntando sul proprio corpo e sulle proprie capacità, uno fra tutti il film “Flashdance“, si fa strada il mondo della moda che diventa arte e viceversa dell’arte che si fa moda e modaiola.

Locandina film Flashdance
Locandina film Flashdance

Conosciuto e diffuso in tutto il mondo, il marchio italiano Fiorucci diventa ben presto un mito anche per i giovani italiani a partire dal negozio di San Babila di Milano e a macchia d’olio si impone quella moda tra i teenager vestiti di Timberland, Naj Oleari, Best Company, El Charro, zaini Invicta e walkman nelle orecchie ad ascoltare musica.
Nasce il fenomeno dei “paninari” e delle scelte da fare in campo musicale: sei fans dei Duran Duran o degli Spandau Ballet? E in mezzo a tutto questo sempre la moda e le tendenze del momento che si compiono nel possedere gadget, ovvio, firmati Fiorucci.

Fiorucci pubblicità
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Le edicole sono invase delle figurine Panini della collezione Fiorucci, sono stickers colorati che rappresentano un insieme grafico nuovo che proietta il futuro della comunicazione e dell’immagine, i si rivolge ad un target di giovani citando fumetti, Hollywood, giocando in maniera irriverente con le icone del passato, seducendo con le pin up di Vargas, introducendo tecnologia tra robot, ufo e circuiti elettronici, fino al revival romantico. Un rimando continuo tra fetish, bondage alternato da angeli e cuore, marchio riconoscibile dell’azienda Fiorucci.
Non c’è stato diario, libro scolastico, zaino, quaderno che non abbia visto passare le famose figurine diventate un fenomeno moda di massa e costume dove la moda ha travalicato il confine con la comunicazione visiva e l’arte.

sitckers Panini collezione o Fiorucci
sitckers Panini collezione  Fiorucci
sitckers Panini collezione o Fiorucci
sitckers Panini collezione  Fiorucci

Arte, cosi amata e vezzeggiata dallo stilista che nell’ottobre del 1983 riesce ad invitare Keith Haring a dipingere interamente le pareti del suo negozio milanese affacciato su piazza San Babila: la performance va avanti tutta la notte: pareti, mobili, l’intero spazio trasborda di colori e creatività, è la manifestazione primaria del graffitismo e degli artisti di strada, anche se rimane solo la memoria visto che le opere saranno poi vendute all’asta.

Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
Keith Haring nel negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983

È un primo passo verso la storia dei graffiti e della street art in Italia che si concretizzerà nel 1984 grazie a Francesca Alinovi con la mostra “Arte di Frontiera: New York Graffiti“, realizzata presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, dopo numerosi studi e lunghi soggiorni a New York fatti dalla Alinovi su questo nuovo fenomeno.

Francesca Alinovi
Francesca Alinovi

Nello spazio Fiorucci newyorchese gravitano artisti come Andy Wharol, Grace Jones e una giovanissima e ancora poco conosciuta cantante, Madonna che inaugura una serata-evento allo Studio 54 di New York per i 15 anni di attività del marchio Fiorucci.

Madonna allo Studio 54 per l'evento Fiorucci
Madonna allo Studio 54 per l’evento Fiorucci
flyer per il party allo Studio 54 nel 1983
flyer per il party allo Studio 54 nel 1983
Andy Warhol ed Elio Fiorucci
Andy Warhol ed Elio Fiorucci

Sono gli anni dei colori accesi, dell’edonismo reganiano, della scoperta dell’aerobica, della plastica, della nascita della “musica visiva” con l’emittente MTV, ancora non si parlava di smartphone e di social network ma di moda e arte che si stavano creando e sviluppando, sono le basi gettate per gli anni successivi.

negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983
negozio Fiorucci di San Babila a Milano, 1983

Dal primo negozio aperto a Milano nel 1967 che diventa presto punto d’incontro per i giovani “ribelli”, di generazione in generazione si apre lo scenario per i seguenti decenni che sono passati attraversando cambiamenti per mezzo di icone, di immagini e di identità, rafforzate dalle immagini di campagne pubblicitarie in collaborazione con Oliviero Toscani.

pubblicità Fiorucci
pubblicità Fiorucci

Che rapporto sussiste tra arte e moda? Rimangono chiarificatrici le parole di Elio Fiorucci riguardo al rapporto tra le due: “Io sull’arte ho delle idee molto personali. Il concetto di arte diventa sempre più difficile da definire e sempre più incerto, perché i bisogni stanno cambiando così profondamente che le funzioni dell’arte nello sviluppo dell’uomo inevitabilmente cambiano.
Oggi il termine arte nel senso tradizionale rimane sempre più difficile da definire, è una parola che si presta a interpretazioni diverse.
La moda è la scrittura di un bisogno latente nell’aria che forse lo stilista sente.
La gente lo avverte, ma non lo riconosce, non lo ha ancora svelato.
Secondo me la differenza tra quelle che potevano essere l’arte e la moda prima è che l’arte era più libera della sua espressione e la moda era condizionata da un costume diverso.
Oggi in un mondo più libero l’espressione della moda diventa sempre più arte, ma non è più questione di pochi.
La moda è un’arte che ognuno di noi può fare tutte le mattine alzandosi e scegliendo l’abbinamento, non ci sono più delle regole e l’espressione, liberata, diventa sempre più forma d’arte.
L’arte nel senso tradizionale ha sempre avuto maggiore libertà poiché non aveva una funzione così vincolante. In questo clima le cose stanno cambiando.
Da qui la difficoltà di definire questi termini, ma non è neppure detto che le cose debbano essere necessariamente chiare: lo spazio per l’equivoco, per il malinteso, stimola il dialogo“.
Buon viaggio tra le stelle, l’arte e la moda, buon viaggio ancora tra chi ha bisogno di creativi, buon viaggio per chi sa stimolare visivamente e comunicare a tutto tondo, con performance, marketing, intuizione e genio folle nel rischio.
Grazie. Un “ex giovane” collezionista di stickers firmati Fiorucci.

marchio Elio Fiorucci
marchio Elio Fiorucci