Un virus, il COVID-19, una pandemia mondiale che azzera le distanze fisiche e allarga quelle virtuali, tutto rimesso in discussione: il senso del tempo, l’economia, la vita stessa.
Che cosa conta e che cosa risulta ora superfluo? La carenza del contatto fisico, la libertà di muoversi, le cose da vedere e da condividere, la paura degli altri, la voglia di fare qualcosa per chi si trova ora in un momento difficile ed è impotente di fronte alla malattia che toglie letteralmente il respiro ai nostri giorni. La quotidianità è cambiata, tutto si ridiscute e le emozioni si amplificano. Che cosa fare in un momento così difficile per l’uomo? Come sostenere e rendersi partecipi nell’aiuto? Certo, in primis restare a casa, seguire le regole imposte, essere consapevoli del notevole sacrificio richiesto fatto soprattutto per il rispetto della vita, propria e del prossimo.
Sostenere e comprendere gli sforzi compiuti dagli esperti del settore, dai medici agli infermieri che sono in prima linea contro il “nemico”, tutti possiamo aiutare e far fronte a questa emergenza.
“La bellezza salverà il mondo” diceva Dostoevskij, la bellezza degli animi umani, capace di incanalare le forze e le competenze di ogni singolo per il bene collettivo, un segno oggi che si trasforma in un atto di sostegno attraverso anche l’arte, testimone silenziosa in questo momento per l’aiuto di tutti.
Nasce così “ARS – ARTISTI IN RETE SOLIDALE” per aiutare le strutture sanitarie pubbliche in Italia che più sono in difficoltà a causa del Coronavirus.
ARS è un’iniziativa nata dal basso che ha preso il via dall’artista Ale Senso, bergamasca di nascita e trapiantata a Berlino, che così scrive: “Viviamo immersi in un irreale silenzio rotto solo dalle sirene delle ambulanze e dalle campane a morto’ mi dice mia zia dalla provincia di Bergamo.
Quando tutto è iniziato mi trovavo a Berlino per seguire un progetto artistico, il mio primo istinto fu di tornare subito a Bergamo per stare con la mia famiglia e aiutare mia madre ma mia sorella, medico presso l’ospedale Giovanni XXIII, mi spiegò chiaramente che sarebbe stato meglio per nostra madre che io rimanessi qui perché non avrei fatto altro che aumentare il rischio di contagio per lei. È stata una decisione difficile e tuttora ne soffro.
Le notizie dall’Italia e dalla mia città in particolare si susseguono in un assurdo turbinio. L’emergenza sanitaria, l’emergenza economica, l’emergenza sociale…
Sono convinta che sia arrivato il momento per tutti noi di diventare parte attiva e dedicare il nostro tempo e le nostre risorse sia per sostenere quelli di noi che per vocazione professionale sono in prima linea , sia per iniziare a disegnare il dopo, per far sì che ciò che è successo non si ripeta mai più.
Dobbiamo, tutti, occuparci della nostra società. Possiamo e dobbiamo rifuggire dal pregiudizio e confrontare le nostre idee con dignità e rispetto piuttosto che rispondere urlando senza ascoltare. Questa esperienza ci insegna che, non importa quanto benestanti o bisognosi si sia, siamo tutti esseri umani con la stessa voglia di vivere assieme e che il bene degli altri è anche il nostro bene.
Per agire nell’immediato ho pensato di lanciare una raccolta fondi per sostenere economicamente le nostre strutture sanitarie falcidiate da decenni di tagli alla spesa.
A questo scopo metto a disposizione alcune delle mie opere più recenti nelle quali ho raccontato la frammentazione e l’intima solitudine imposte all’essere umano da un’organizzazione sociale sempre più economicista e mercificante, nonché il bisogno di una rinascita“.
Il progetto ha preso corpo in pochi giorni grazie al coinvolgimento della curatrice Elisabetta Bacchin, della giornalista Chiara Calpini, di Domenico Richichi e dell’artista Emanuele Crotti.
Al momento non c’è una struttura organizzata o uno sponsor che sostenga l’iniziativa, tutto parte dalla spontanea volontà degli artisti di fare un gesto concreto e prolungato nel tempo.
Gli artisti coinvolti sono Ale Senso, Emanuele Crotti, Alessandra Carloni, Alessio B, Arcadio Krayon Pinto, Zero Mentale, Alessio Bolognesi, Gianle Lametà, Awer, Tora Aghabayova, Sea Creative, Manu Invisible, Carmine Bellucci, Vacon Sartirani, Bettina Summer, Silvia Sarsano, Paolo Baraldi aka il Baro, Ciro Palumbo, Nicola Rezinik, Aqua Aura, Samanta Malavasi, Manuela Toselli, Roberta Aita, Stefano Salvi, Giorgio Distefano, Roberto Lombardi, Gianluca Bonomo, Carolì, Pupi Fuschi, Lucrezia Piscopo, Klaus Guldbrandsen, Anna Piera Di Silvestre, Yety, Michele Ciardulli, Enrico Zecchini – EZ, Vera Brozzoni, Franco Fratantonio, Chiara Corio, Paola Alborghetti, Eckehard Fuchs, Fabrizio Sarti, Carlotta Castelletti, Irwin Suimuri, Antonino Clemenza, Riccardo Angelini, Mc Nenya (Santoro Stefano), Alessandro Cemolin, Marzia Pellegrinelli, Tania Bia, Giulia Frattini, Michela Picchi, Paola Verde, Jorge da Cruz e altri ancora.
È possibile donare agli ospedali ricevendo in regalo un’opera d’arte.
Questo nel dettaglio il meccanismo dell’iniziativa:
● Le opere sono visibili sulla pagina Facebook, sul profilo Instagram e sul sito;
● Il donatore prenota via e-mail l’opera ed entro 24 ore invia alla stessa mail la prova
dell’avvenuta donazione eseguita direttamente all’IBAN degli ospedali segnalati;
● L’opera viene marcata come non più disponibile;
● L’opera regalata verrà spedita non appena possibile a chi ha donato, compatibilmente
con le limitazioni agli spostamenti in forza nel paese ove risiede ogni artista.
La mail dedicata per le prenotazioni è: artistiinretesolidale@gmail.com
Altri artisti che vorranno aderire all’iniziativa potranno prendere contatto tramite lo stesso indirizzo.
Infopress: Chiara Calpini – chiara.calpini@gmail.com – Tel. 3395987200
La lista è in continuo aggiornamento e aperta ad adesioni spontanee.
L’elenco completo delle opere e le bio degli artisti sul sito
https://sites.google.com/view/artistiinretesolidale-ars/