La curiosità spinge sempre l’uomo a ricercare, provare e a sfidare se stesso in ogni campo e situazione.
La curiosità spesso conduce a peccare di presunzione o a sbagliare, ci si trova invischiati in un mare di dubbi, di perplessità e situazioni che poi minano la fiducia e la passione nelle cose che si fanno.
Perché allora l’uomo è così testardamente curioso da non ritornare sui suoi passi e lasciar perdere tutto? Forse perché senza la curiosità oggi non ci sarebbero molti degli strumenti che aiutano la vita di ognuno di noi dalle cose più banali all’essenzialità quotidiana. È impensabile pensare che l’uomo non abbia mai usato la curiosità per arrivare a scoprire se stesso, a scavare quella parte rimasta sempre nascosta e via via svelata.
È la curiosità che porge al futuro le scoperte dell’oggi.
Nell’arte l’evoluzione visiva è più che mai stata visibile e lo è oggi come agli albori, i segni, i colori e le forme che si sono associati nei secoli sono diventati poi il simbolo di un momento storico, quadri o sculture, costruzioni architettoniche che sono divenute poi l’immagine di un periodo ben preciso nel quale si identifica la storia dell’uomo.
Il solo Novecento, il secolo che si è appena superato, ha avuto le sue icone, troppe forse da elencare e sicuramente diversificate nel corso degli anni in un mondo sempre più globalizzato.
Dalle star del cinema ai divi di Youtube, dagli artisti rivoluzionari di inizio secolo alle operazioni commerciali anonime e sovversive degli ultimi anni, dall’arte passata ad essere considerata atto vandalico a proclamazione di simbolo di riqualificazione contro il degrado come l’urban art, un insieme di atti e cambiamenti che hanno stravolto l’umanità che ora con un click in uno smartphone si collega con l’intero pianeta e punta ora, forse, verso le stelle.
Rimane sempre attento e vigile il fatto che l’uomo e la curiosità si spostano di pari passo, senza la curiosità, senza la voglia di scoprire, senza la creatività l’uomo non avrebbe compiuto quei passi verso l’evoluzione contemporanea di cui oggi tutti ne godiamo e traiamo beneficio.
Poco importa se gli ostacoli perseverano tra comitati del NO su scienza, tecnologia, comunicazione e pullulano i complottisti più svariati con le teorie che passano dalla massoneria alla Terra piatta, è simbolo di una creatività forse perversa e nociva, ma sempre una voce nel coro.
Creatività! Curiosità! Bisognoso di esprimersi e di lasciare segni l’uomo si appresta sempre a graffiare con forza il tempo che passa, l’attimo in cui vive, è una necessità che avanza e che non può sottostare a regole.
Cosa sarebbe successo nella storia dell’arte se la creatività e la curiosità non fossero state seguite dagli artisti? Spezzare le linee e creare una nuova strada ha permesso ad un giovane Giotto di rivoluzionare la storia, a Masaccio di decretare la consapevolezza di una fisicità umana presente nell’arte, a Michelangelo di dare vita alla forza, a Gian Lorenzo Bernini di creare lo stupore, a Marcel Duchamp di ribaltare la figura dell’artista, a Pablo Picasso di spezzare e cercare un’altra dimensione, ad Andy Warhol di iconizzare uomo e oggetti, a Banksy di far dell’anonimato la sua forza nelle azioni metropolitane, alle culture da Nord a Sud, da Est a Ovest di mischiarsi e completarsi in fusioni e contaminazioni.
I passi di chi sovverte creando e incuriosendosi sempre sono la vera freschezza e la vera forza dell’uomo che, nonostante gli ostacoli imposti, continua e non si arrende anche quando è umiliato, non capito, allontanato dalla stessa società.
“Ai posteri l’ardua sentenza“, forse nel futuro risiede la risposta, forse il non arrendersi, forse la ricerca, forse lo studio, forse la somma di tutto ciò.