Vecchiato Arte presenta Christian Verginer “Legacy“, l’artista altoatesino ritorna a Padova con un’esposizione nella sede sua sede in via Dondi Dall’Orologio.
Lo scultore indaga il rapporto tra uomo e natura presentando, questa volta, la sua eredità e il suo lascito alle generazioni future e concentrando la sua attenzione verso i soggetti che più gli sono cari, i bambini e la loro innocenza.
Archivio annuale 2020
Quali sono le emozioni che si provano quando si varca la soglia di una mostra d’arte? Cosa ci si aspetta di sala in sala passando in mezzo alle opere e ai lavori degli artisti che sono esposti?
L’attesa, il percorso, la cura, le spiegazioni in un passaggio dietro l’altro per immergersi tra idee, forme e colori che si aprono agli occhi dello spettatore per arrivare a suscitare pensieri e confronti con ciò che si è vissuto e ciò che avverrà.
Il passato, il presente e il futuro si ritrovano nella storia dell’arte con uno scambio mai finito tra ciò che è stato, quello che c’è e ciò che sarà.
“Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi”
La valigia per il viaggio si è chiusa ed è pronta, per un ultimo cammino. La cerniera ha circumnavigato tutto il suo perimetro, l’ultimo lucchetto è stato messo, la tasca riempita di fogli e un buon libro da leggere, non si sa mai che il tragitto sia noioso. Il bagaglio è preparato e si porta via forse quello che si ritiene indispensabile, di sicuro qualcosa lo si scorderà, poco importa.
La breve stagione del Pozzetto a Padova (1956-1960) merita di essere ricordata perché costituì un serio tentativo di rompere una prassi di appiattimento conformistico e di dare vivacità culturale ad un ambiente da “muro di gomma”.
Storia Sotto Le Stelle – Giardini dell’Arena
Tre appuntamenti serali di lunedì sera per scoprire la storia della nostra città con tre ospiti d’eccezione.
Lunedì 7 settembre ore 21.00
Padova: Antichi e ricchi romani del NordEst con Galatea Vaglio
Lunedì 14 settembre ore 21.00
C’era una volta Urbs Picta con Giorgio Andrian
Lunedì 21 settembre ore 21.00
Il cenacolo del Pozzetto. Padova tra arte e cultura (1956-1960) con Maxi Sabbion
Non si sa mai quando il pensiero creativo arriva, di sicuro una fonte che lo fa scaturire c’è e per ogni creativo ed è diversa l’ispirazione da cui nasce.
Da dove si attinge l’idea creativa? A volte la causa è una grande pace interiore e i pensieri fluiscono senza fatica, altre volte per molti è invece una valvola di sfogo per una rabbia provata, una delusione vissuta, il ricordo di un momento, di una persona, la voglia di esprimere insomma e di dire quello che ci fa stare bene in una determinata situazione.
VEDOVA / SHIMAMOTO
Informale da Occidente ad Oriente
30 agosto – 15 novembre 2020
Asolo (Tv), Museo Civico
Apertura al pubblico il 30 agosto 2020 per la mostra “Vedova / Shimamoto: Informale da Occidente ad Oriente”, l’omaggio alla grande rivoluzione della stagione Informale internazionale che la Città di Asolo (Tv) presenterà presso le sale del Museo Civico fino al 15 novembre 2020.
Fare la differenza, distinguersi, andare oltre ed essere sempre un punto di riferimento, diversi da tutti, diversi da chi? Differenti forse dalla massa o dalle proposte di una comfort zone che appiattisce e rende tutti uguali senza nessun segno distintivo, senza l’eccellenza che contraddistingue un singolo fra tanti.
Globalizzazione e omologazione spesso sono termini che si fondono finendo in questo modo per perdere la propria identità. Come fare per essere davvero unici e differenti, o meglio, come non perdere la propria identità?
Sei nato in Italia, un Paese alquanto strano, sei sostenuto quando non sei nessuno e quindi non rechi danno o fai del male, sei odiato, criticato, insultato quando invece poi sei riconosciuto e piaci alla maggior parte delle persone.
Sei nato in Italia, una nazione che trasforma da secoli le sue puttane in Santi e si fregia di avere più poeti, santi (appunto) e navigatori del mondo. L’Italia, paese del nonsense culturale, dove lo scrigno è aperto a tutti e dove l’arte, la musica e la letteratura hanno dato i natali agli artisti che hanno lasciato l’impronta in ogni angolo della Terra.
Sei nato in Italia, un posto che non investe nella ricerca, nello studio e non guarda affatto il suo territorio se non grazie ai volontari, alle persone che per amore e per follia si prendo la briga di conservare memorie storiche e preservare il futuro, gente di buon cuore che col tempo si è incattivita ed è diventata xenofoba, omofoba, razzista e corrucciata nei confronti della vita.
Quantificare l’arte solo in base al mercato, ai costi e alla quantità di opere vendute non è certamente il metro di giudizio corretto per identificare un artista.
Jeff Koons con i suoi 90 miliardi di dollari per la scultura “Rabbit“, un coniglietto in acciaio inossidabile, è ora l’artista vivente, con relativa opera, più quotato del mondo!
Davvero si pensa che più costo e vendo più valgo? Più quoto più sono? Non esiste affermazione più assurda per essere definiti “artisti”!
“Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano.
Preoccupati se tu non apprezzi te stesso.”
(Confucio)
Situazioni, storie, ricerche, vissuto personale… quante cose ancora si devono mettere in campo per parlare di arte? Un artista deve sempre svelare se stesso e le proprie emozioni o si accontenta di essere patina superficiale senza grattare lo spazio sottostante? Oltre ciò che si vede, oltre la tela dipinta, la scultura plasmata, la traccia di ciò che è stato e che ora è si ritrova nel visibile, nell’opera finita, ma oltre l’immagine c’è la storia di chi ha usato i colori, le forme e si è posto un solo obiettivo: creare.