Archivio annuale 2017

“Still Job”, istinti di luce. La fotografia e l’arte di Sergio Vollono

Un ritratto è una rappresentazione, una descrizione di una persona interpretata secondo il gusto e le caratteristiche dell’arte coeva e dell’artista, passando dal naturalismo all’indagine psicologica a tratti espressionista si esteriorizzano i caratteri dell’individuo andando oltre l’aspetto esteriore.
L’originalità dei ritratti di Sergio Vollono risiede proprio nel riuscire a catturare con l’obiettivo sia l’aspetto esteriore sia quello interiore ponendo i soggetti di fronte allo svolgimento del proprio lavoro che non viene quasi mai esplicitamente citato, ma semplicemente suggerito, accompagnando lo spettatore a vedere e perdersi tra le forme e i colori che sono catturati e restituiti alla visione finale.
La tecnica del Light Painting enfatizza, per mezzo di un’illuminazione inusuale, la lettura delle “fatiche quotidiane” dei protagonisti ritratti in chiave di leggerezza.

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Le persone “strane” che vogliono un futuro

Pubblicato il 09 maggio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

E fu così che da un giorno all’altro
bocca di rosa si tirò addosso
l’ira funesta delle cagnette
a cui aveva sottratto l’osso.
Ma le comari di un paesino
non brillano certo d’iniziativa
le contromisure fino al quel punto
si limitavano all’invettiva.”
(Bocca di Rosa – Fabrizio de Andrè)

Il futuro affascina e spaventa, il domani crea aspettative, oggi non va, ma domani sarà diverso.
Dopotutto, domani è un altro giorno.
Nel futuro tutti saremo famosi per 15 minuti.
Di doman non v’è certezza.
Frasi sentite e ripetute nella storia dell’arte, nella letteratura, nel cinema, senza scomodare la fantascienza su che cosa ci si aspetta poi dal domani, il futuro che si crea passo a passo ogni giorno fa indubbiamente paura. Perché?

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Vox populi, vox Dei. Culturalmente preparati alla libertà di pensare e diffondere.

Pubblicato il 05 maggio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Quali sono le sensazioni e le motivazioni che spingono una persona a scegliere di spendere il proprio tempo libero all’interno di uno spazio espositivo per vedere opere d’arte e artisti?
Prima di tutto il piacere della cultura, della conoscenza che non è mai paga, della curiosità che tutto smuove e soprattutto la voglia di confronto con l’arte che chiede di essere vista e diffusa.
Il piacere del bello, il gusto di ciò che reca felicità è un sistema che non si può ingabbiare, la libertà delle emozioni è pari alla libertà del pensiero, si aprono così sempre nuovi orizzonti.
La cultura è sempre più vista come bene superfluo a cui rinunciare ed eventualmente ridimensionare con tagli e proposte limitate, togliere la cultura ad un popolo è privarlo della libertà di espressione e della capacità di riuscire a riflettere senza condizionamenti esterni.
Siamo sicuri che solo quello che viene proposto per mezzo della tv, dei social network e delle varie forme mediatiche sia da annoverare sotto la voce “cultura”?

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La procura di un piacere. Arte e felicità

Pubblicato il 02 maggio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Tutti gli esseri umani vogliono essere felici;
peraltro, per poter raggiungere una tale condizione,
bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità
(Jean-Jacques Rousseau)

Cos’è la felicità? Un morso ad una mela per spezzare la fame? Bere da un rubinetto di una fontana dell’acqua fresca? Guardare le nuvole dopo il temporale? Sentire le risate di un bambino? Leggere e concludere il finale di un libro? O come diceva Charlie BrownLa felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull’erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato”?
Qualunque sia il metro di giudizio per decretare la felicità l’importante resta “la procura di un piacere”, ciò che crea emozione è la responsabile primaria della nostra felicità.

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La fine non sta nella pioggia

Pubblicato il 26 aprile 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Alcuni dicono che la pioggia è senza scopo e altri dicono che è piena di ricordi e desideri”
(Tagor Manroo)

Si spera sempre di visitare una città con il sole, con una splendida giornata che permetta di vedere le vie, i monumenti e il paesaggio circostante per poterne godere appieno e continuare poi questo viaggio anche una volta rientrati per mezzo dei ricordi, delle foto e dei souvenir acquistati.
L’evento che fa da corollario alla visita della città poi diventa qualcosa che si aggiunge in più a ciò che si vede: una mostra d’arte, un’apertura straordinaria di un luogo, un festival, una rassegna artistica o cinematografica, tutto concerne alla bella giornata di svago che ci si é concessi.

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Rispettatevi e onoratevi! Storie di chi ha ceduto all’arte

Pubblicato il 18aprile 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Vien dietro a me, e lascia dir le genti:
sta come torre ferma, che non crolla
già mai la cima per soffiar di venti
(Dante Alighieri)

L’arte va onorata e rispettata, in ogni sua forma.
Spesso questa forma di deferenza viene però a mancare, non tanto per l’onore che ad essa si deve tributare, poco importa se ad un vernissage ci si presenta in smoking o abito lungo o in sneakers e jeans, tanto invece per il rispetto a cui si deve.
Ha più importanza l’inaugurazione con caviale e champagne o quella con cracker e formaggio? È degna di nota la mostra che fa più numeri o qualità? Interessa più il “fate parlare gente” o i “pochi ma buoni”?

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Sta scrivendo… Quando si attende la risposta del (com)mittente

Pubblicato l’11 aprile 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Capita anche a voi di mandare un messaggio su whatsapp e di attendere la risposta della persona che, online, lo legge (quindi doppia spunta blu) e poi si resta in attesa che il nostro interlocutore dia seguito alla conversazione?
Ad esempio, scrivo un sms per chiedere il parere ad un determinato pensiero se condiviso o meno: “Ciao, dopo aver letto quello che ho scritto, che ne pensi?
L’attesa che segue, le parole che si aspettano e quelle che si devono dire, lo scritto che si aspetta e sullo schermo compare l’operazione di scrittura del ricevente “Sta scrivendo…”

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Se tu hai una mela… La condivisione della creatività e delle idee per diffondere l’arte

Pubblicato il 04 aprile 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.
Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee
(George Bernard Shaw)

La creatività ha bisogno sempre di nuovi stimoli e di nuove fonti alle quali ispirarsi e rivolgersi, nuovi percorsi e situazioni arrivano sempre a decretare l’inizio di un viaggio mentale ed emozionale che si tramuta poi nell’opera d’arte.
Come si sviluppa la creatività? Come si investe nella fantasia? Non c’è un metodo per poter accrescere le idee, non tutto arriva semplicemente accomodandosi e aspettando, non ci sono sprazzi geniali e improvvisi che folgorano la via e poi squarciano le menti.

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Art & Pop. Un selfie per Andy Warhol. Trent’anni di notorietà dai “15 minuti” di fama, all’eredità contemporanea dei social network.

Un artista è una persona che produce cose di cui la gente non ha bisogno,
ma che lui,
per qualche ragione,
pensa sia buona idea dar loro
(Andy Warhol)

Trent’anni dalla morte di Andy Warhol, tre decenni di storia e di arte che si sono susseguiti tra mutazioni sociali e cambiamenti epocali.
Ha ancora un significato parlare di “movimenti artistici” e di “arte”, di “artisti” in una società dove la parte del leone è assegnata alla visibilità mediatica più che alla competenza professionale?
Qual è il ruolo assunto oggi dall’arte contemporanea?

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“L’arte fa schifo! Il sapere è inutile!” Pensiero sulla cultura, una vecchia conoscenza maltratta e ignorata.

Pubblicato il 31 marzo 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande
(Hans Georg Gadamer)

L’Italia è un paese di vecchi o per vecchi? Perché si investe solo sul passato e mai sull’attuale contemporaneo? Il presente diventerà passato prima o poi e quindi si dovrà aspettare che il tempo scorra prima di dover vedere attuato un piano di crescita culturale?
Il passato, la storia, sono importanti, sono fondamentali per riuscire a capire un popolo, con il quale si deve fare continuamente i conti e, a volte, ci si porta il peso di quello che è stato.
Anche il passato però non è sempre trattato bene, la cultura stessa non se la passa proprio alla grande visto che siti archeologici giacciono con incuria e abbandono, antichi edifici, sculture e pitture latitano in fondo al dimenticatoio di qualche caveau o persi nelle collezioni private di qualche privato che, forse, se la passano meglio!

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